Meeting di Asaba
A Asaba (Nigeria) si è disputato recentemente uno dei pochi meeting su pista della stagione. In bella evidenza Ese Brume, terza
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A Asaba (Nigeria) si è disputato recentemente uno dei pochi meeting su pista della stagione. In bella evidenza Ese Brume, terza
Nonostante tutto, l'atletica mondiale continua a offrire spunti interessanti. Sabato 14 novembre a Paarl (Sudafrica) il giovane Kyle Rademeyer è volato fino a 5.54 nell'asta, ottenendo il record africano all time under 20. Sentiremo presto parlare di lui...
Una bella notzia dal Profondo Sud degli States: a Memphis (Tennessee) la 35enne Keira D'Amato ha vinto la 5 km Sugar Run in 15'07" davanti a Aisha Praught Leer, 15'34". E' parso questo il dato più interessante della competizione: in campo maschile, affermazione di Emmanuel Bor in 13'36" davanti a Sam Atkin, 13'41", e a Craig Nowak, 13'45".
.Se il Giappone si sta caratterizzando come terra del tacco e punta, gli States sono paese di crossisti. Nella ricca rassegna prativa spicca il tradizionale Meeting dei campioni di Terre Haute (Indiana). Il siepista Mason Ferlic, allungando nell’ultimo miglio, precede di un po' il favorito Paul Chelimo, argento alle Olimpiadi 2016 sui 5000 m. Pioggia e terreno pesante, ma anche tanti al via…….
Terre Haute (Usa, Indiana)- Cross dei campioni-Uomini (8 km):1. Mason Ferlic 23’43”; 2. Paul Chelimo 23’53”; 3. Morgan Beadlesdone 23’54”; 4. Jack Meijer 23’54”; 5. Jackson Sharp 23’54”; 6. Shuaib Aljabalj 23’56”; 7. Olin Hacker 23’57”; 8. Arijun Oha 24’02”; 9. Kyle Moy 24’03”, 10. Rowen Ellenberg 24’06”. Donne (6 km): 1. Amy-Eloise Neale 20’17”; 2. Emma Wilson 20’18”; 3. Ericka Vanderlende 20’28”; 4. Jenna Magness 20’34”; 5. Kelsey Harris 20’42”; 6. Sarah Schmitt 20’55”; 7. Lucinda Crouch 20’58”; 8. Alice Hill 21’00”.
Lubbock (Usa, Texas)- Cross federale-Uomini (10 km):1. Tony Torres 31’37”; 2. Nicodemus Rotich (Ken) 31’52”; 3. Jerod Kuhn 31’56. Donne (6 km) 1. Florance Wurieneza 21’38”.
Oakwood (Usa, Georgia)-Cross della Pesca- Uomini (6.7 km): 1. Joshua Chepchesir (Ken) 19’07”; 2. Jacob Poston 19’37”; 3. Marcus Graham 20’02”. Donne (3.4 km): 1. Mckanzie Taylor 11’25”.
Ashville (Usa, Nord Carolina)- Cross degli Appalachi- Uomini (8 km)-1.Aaron Jones 25’10”; 2. Moses Dirane 25’46”; 3. Tim Thacker 25’54”. Donne (5 km) 1. Avery Dewolf 18’02”.
Fort Dodge (Usa, Iowa)- Njcaa Cross- Uomini (8 km):1. Kelvin Bungei (Ken) 24’57”; 2. Yonas Mogus 25’10”, 3. Habtamu Geta 25’10”. Donne (5 km) 1. Faith Chepengat (Ken) 18’10”.
Danilo Mazzone
ON THE ROAD- Giapponesi popolo di marciatori.
Una volta il paese del Sol Levante era noto per le imprese di Toshihiko Seko, plurivincitore a Boston, Chicago, Fukuoka, poi del campione mondiale Hiromi Taniguchi….ancora adesso le corse di mezza maratona giapponesi hanno una straordinaria profondità di risultati…ma si marcia anche forte. Sabato 14 novembre il 28enne Eiki Takahashi , dopo svariati primati asiatici, ha stabilito a Inzai la nuova migliore prestazione mondiale all time dei dieci chilometri su pista con un notevolissimo 37’25”21 davanti al campione mondiale Koki Ikeda, 37’25”90. Tutti e due hanno migliorato il record di Francisco Fernandez datato 2004 (37’53”49).Se il Giappone si sta caratterizzando come terra del tacco e punta, gli States sono paese di crossisti. Nella ricca rassegna prativa spicca il tradizionale Meeting dei campioni di Terre Haute (Indiana). Il siepista Mason Ferlic, allungando nell’ultimo miglio, precede di un po' il favorito Paul Chelimo, argento alle Olimpiadi 2016 sui 5000 m. Pioggia e terreno pesante, ma anche tanti al via…….
Inzai (Giappone)- Meeting Juntendo University- 10 km marcia-Uomini- 1. Eiki Takahashi 37’25”21; 2. Koki Ikeda 37’25”90; 3. Yuta Koga 37’35”00; 4. Ryo Hamanishi 38’23”25.
Terre Haute (Usa, Indiana)- Cross dei campioni-Uomini (8 km):1. Mason Ferlic 23’43”; 2. Paul Chelimo 23’53”; 3. Morgan Beadlesdone 23’54”; 4. Jack Meijer 23’54”; 5. Jackson Sharp 23’54”; 6. Shuaib Aljabalj 23’56”; 7. Olin Hacker 23’57”; 8. Arijun Oha 24’02”; 9. Kyle Moy 24’03”, 10. Rowen Ellenberg 24’06”. Donne (6 km): 1. Amy-Eloise Neale 20’17”; 2. Emma Wilson 20’18”; 3. Ericka Vanderlende 20’28”; 4. Jenna Magness 20’34”; 5. Kelsey Harris 20’42”; 6. Sarah Schmitt 20’55”; 7. Lucinda Crouch 20’58”; 8. Alice Hill 21’00”.
Lubbock (Usa, Texas)- Cross federale-Uomini (10 km):1. Tony Torres 31’37”; 2. Nicodemus Rotich (Ken) 31’52”; 3. Jerod Kuhn 31’56. Donne (6 km) 1. Florance Wurieneza 21’38”.
Oakwood (Usa, Georgia)-Cross della Pesca- Uomini (6.7 km): 1. Joshua Chepchesir (Ken) 19’07”; 2. Jacob Poston 19’37”; 3. Marcus Graham 20’02”. Donne (3.4 km): 1. Mckanzie Taylor 11’25”.
Ashville (Usa, Nord Carolina)- Cross degli Appalachi- Uomini (8 km)-1.Aaron Jones 25’10”; 2. Moses Dirane 25’46”; 3. Tim Thacker 25’54”. Donne (5 km) 1. Avery Dewolf 18’02”.
Fort Dodge (Usa, Iowa)- Njcaa Cross- Uomini (8 km):1. Kelvin Bungei (Ken) 24’57”; 2. Yonas Mogus 25’10”, 3. Habtamu Geta 25’10”. Donne (5 km) 1. Faith Chepengat (Ken) 18’10”.
Danilo Mazzone
ON THE ROAD- Giapponesi popolo di marciatori.
Una volta il paese del Sol Levante era noto per le imprese di Toshihiko Seko, plurivincitore a Boston, Chicago, Fukuoka, poi del campione mondiale Hiromi Taniguchi….ancora adesso le corse di mezza maratona giapponesi hanno una straordinaria profondità di risultati…ma si marcia anche forte. Sabato 14 novembre il 28enne Eiki Takahashi , dopo svariati primati asiatici, ha stabilito a Inzai la nuova migliore prestazione mondiale all time dei dieci chilometri su pista con un notevolissimo 37’25”21 davanti al campione mondiale Koki Ikeda, 37’25”90. Tutti e due hanno migliorato il record di Francisco Fernandez datato 2004 (37’53”49).Se il Giappone si sta caratterizzando come terra del tacco e punta, gli States sono paese di crossisti. Nella ricca rassegna prativa spicca il tradizionale Meeting dei campioni di Terre Haute (Indiana). Il siepista Mason Ferlic, allungando nell’ultimo miglio, precede di un po' il favorito Paul Chelimo, argento alle Olimpiadi 2016 sui 5000 m. Pioggia e terreno pesante, ma anche tanti al via…….
Inzai (Giappone)- Meeting Juntendo University- 10 km marcia-Uomini- 1. Eiki Takahashi 37’25”21; 2. Koki Ikeda 37’25”90; 3. Yuta Koga 37’35”00; 4. Ryo Hamanishi 38’23”25.
Terre Haute (Usa, Indiana)- Cross dei campioni-Uomini (8 km):1. Mason Ferlic 23’43”; 2. Paul Chelimo 23’53”; 3. Morgan Beadlesdone 23’54”; 4. Jack Meijer 23’54”; 5. Jackson Sharp 23’54”; 6. Shuaib Aljabalj 23’56”; 7. Olin Hacker 23’57”; 8. Arijun Oha 24’02”; 9. Kyle Moy 24’03”, 10. Rowen Ellenberg 24’06”. Donne (6 km): 1. Amy-Eloise Neale 20’17”; 2. Emma Wilson 20’18”; 3. Ericka Vanderlende 20’28”; 4. Jenna Magness 20’34”; 5. Kelsey Harris 20’42”; 6. Sarah Schmitt 20’55”; 7. Lucinda Crouch 20’58”; 8. Alice Hill 21’00”.
Lubbock (Usa, Texas)- Cross federale-Uomini (10 km):1. Tony Torres 31’37”; 2. Nicodemus Rotich (Ken) 31’52”; 3. Jerod Kuhn 31’56. Donne (6 km) 1. Florance Wurieneza 21’38”.
Oakwood (Usa, Georgia)-Cross della Pesca- Uomini (6.7 km): 1. Joshua Chepchesir (Ken) 19’07”; 2. Jacob Poston 19’37”; 3. Marcus Graham 20’02”. Donne (3.4 km): 1. Mckanzie Taylor 11’25”.
Ashville (Usa, Nord Carolina)- Cross degli Appalachi- Uomini (8 km)-1.Aaron Jones 25’10”; 2. Moses Dirane 25’46”; 3. Tim Thacker 25’54”. Donne (5 km) 1. Avery Dewolf 18’02”.
Fort Dodge (Usa, Iowa)- Njcaa Cross- Uomini (8 km):1. Kelvin Bungei (Ken) 24’57”; 2. Yonas Mogus 25’10”, 3. Habtamu Geta 25’10”. Donne (5 km) 1. Faith Chepengat (Ken) 18’10”.
Danilo Mazzone
Una volta i giapponesi erano considerati un popolo di maratoneti. A poco a poco, stanno diventando marciatori. Sabato 14 novembre, sulla pista di Inzai, Eiki Takahashi ha vinto un meeting sui 10000 m di marcia in 37'25"21, nuova migliore prestazione mondiale all time, migliore del 37'53"49 dello spagnolo Francisco Fernandez datato 2008. una gara magnifica, visto che il campione mondiale Koki Ikeda ha ceduto in volata di poco:37'25"90. Terzo è stato Yuta Koga in 37'35"00. Anche Koga è andato sotto il limite mondiale.....
Nonostante le difficili condizioni di contorno, domenica 8 novembre in grande evidenza Miriam Dattke ha vinto la Mezza Maratona di Dresda in 1h09'42" davanti alla svedese Sarah Lati in 1h09'52", record nazionale. Migliore prestazione nazionale svedese anche per Jonas Glans, primo sui 10 km in 28'08". Fra gli uomini vittoria di Richard Ringer in 1h02'26".
Domenica 8 novembre si sono svolti sulle montagne dello Utah i Campionati americani di trail. Asperità a go go, ma non sono mancati i risultati di spessore: nelle distanze più lunghe i titoli nazionali sono andati a due grandi nomi come Adam Peterman (2h52'04) e Allie Mc Laughlin (3h36'48").
15 novembre 1964. A Genova si disputa il Campionato italiano di maratona. La gara viene fatta anche per “varare” la cosiddetta “Pedemontana”, la strada che collega il centro con Nervi saltando l’affollato lungomare. Si parte dal glorioso Carlini per un circuito di andirivieni verso Sturla e Quarto. Al via il meglio della distanza di allora, pionieristica e praticata da alcuni “pazzi” (ritenuti tali), capaci di suscitare commenti salaci da parte dei pedoni. Il sardo Antonio Ambu cerca una rivincita dopo il 40° posto all’Olimpiade di Tokyo, gara conclusa in un deludente 2h34’37”. Ma gli occhi di tutti sono sull’indomabile Silvio De Florentiis (Trionfo Ligure), che quattro anni prima aveva preso parte all’Olimpiade di Roma, nella famosa gara vinta da Abebe Bikila, e il talentuoso Umberto Laganà (Italisider). La gara è un testa a testa fra Ambu e De Florentiis, che cede solo nell’ultima, durissima rampa che porta all’ex “Stadio della Nafta” di San Martino. Ma il crono è clamoroso: 2h15’24” per Ambu, 2h15’57” per De Florentiis. Quella di Ambu è la nuova migliore prestazione italiana e la quinta al mondo (!). Ma…c’è un “ma” amaro. La prestazione non potrà essere considerata valida, perché il chilometraggio risulta errato, circa un chilometro in meno. Ancora adesso, a distanza d’anni, Silvio De Florentiis solleva dei dubi: “Non ho mai visto una rimisurazione accertata del percorso”. ( foto archivio Malaspina)
Negli States, nonostante la pandemia, continuano a essere organizzate gare ad hoc, per pochi intimi, in località sconosciute. Domenica 8 novembre 2020 Jordan Hasay, 2h20' di record personale, ha vinto in 1h14'27" la Mezza di Eugene nell'Oregon, luogo cult della corsa americana. Ovviamente il tempo è quasi da allenamento, ma il freddo polare ha condizionato il crono della fortissima atleta. Jordan sta preparando la Maratona di Valencia.
Stefano Frascoli, laureato in Legge e amministratore della community "Atleti disagiati", esamina la dark side del correre ne "Il demone della corsa", edito da Effegiemme (2018), dove aforismi, un pizzico di science fiction e richiami al Classicismo delineano la linea d'ombra fra razionalità e sentimentalismo, teoria dell'allenamento e passione. Sì, perchè le passioni come la corsa possono condurre verso un cuore di tenebra.Così l'ansia non è altro che la paura dell'ansia; i 1500 metri diventano uno spazio dilatato dove la distanza è scomposta in frazioni. L'ultima è dedicata alla ragazza amata. Non manca il sense of humour delle interviste di atleti di medio valore che adducono come cause degli insuccessi le banalità prese dal bla bla insopportabile.....Diavolo di una corsa!
Quando, il 13 novembre 1910, Dorando Pietri gareggia al Lido d’Albaro di Genova in una sfida podistica d’altri tempi con il professionista romano Fortunato Zanti, il mito dell’omino di Carpi aveva già assunto dimensioni mondiali. Il Lido d’Albaro, un insieme di strutture balneari e ricreative volute dall’estroso Garibaldi Colteletti, uno dei figli dell’Eroe dei Due Mondi, aveva visto qualche anno prima l’inaugurazione con un grande evento come l’arrivo del Giro d’Italia: e nei piani degli ambiziosi organizzatori non poteva certo mancare un altro meeting sportivo di gran moda ai tempi come una gara a invito che portasse in Liguria l’uomo-simbolo della maratona olimpica, colui che aveva commosso e fatto trepidare mezzo mondo con il suo terribile barcollare, e svenire nello Stadio di Londra. Le immagini immortalate dalla Domenica del Corriere il 24 luglio 1908 avevano fatto del mezzofondista emiliano un uomo ricco, desideroso di monetizzare il suo grande talento.Pietri si sfiancava in tournèè oltreoceano, in gare “uomo contro uomo”, alla ricerca di fama, certo,ma anche di soldi, soldi. Quel giorno, una domenica fredda, c’è tanta gente assiepata sul circuito, molto probabilmente ricavato in prossimità delle Piscine d’Albaro, forse (ma questa è un’ipotesi del vostro redattore) ai margini della vecchia pista di pattinaggio. La distanza è quella dei 30 chilometri: Dorando parte sparato, poi qualcosa si inceppa nel suo magnifico motore: “Dorando Pietri comincia a ansare, evidentemente respira a fatica- è la cronaca (qualche giorno dopo, non c’era certo l’urgenza on line ) del 20 novembre 1910 su “La Stampa sportiva”- il fratello Ulpiano ad ogni giro lo tiene al corrente delle sua posizione nei confronti dell’avversario, i tempi impiegati per ogni giro e qualche volta lo incita…All’inizio del 51° giro Zanti ha un minuto e mezzo di vantaggio su Dorando che appare completamente esaurito. Egli non arriva a compiere il giro e si ritira…”. Insomma, una prova sfortunata. Così continua il quotidiano: “…Il freddo mi ha causato forti crampi al petto fin dall’inizio del 6° giro- ci dice- ma speravo di rimettermi e di riguadagnare il tempo perduto. Tutti i miei sforzi non mi hanno giovato, forse mi hanno danneggiato…”. Meno bene, in fondo, che in uno dei suoi esordi, proprio a Genova, il 23 ottobre 1904, nel Giro delle circonvallazioni, dove conquistò il bronzo in 44’22” dietro al romano Ugo Monarchi e al torinese dell’Audace Marco Giordano. Ma allora Dorando era uno sconosciuto, non ancora l’eroe sfortunato amato, idolatrato dagli inglesi e da Arthur Conan Doyle in persona: “..Cari amici, da 15 mesi non riposo più e l’incidente d’oggi mi convince che devo chiudere la stagione per prepararmi alle nuove lotte sportive dell’anno venturo”, così conclude il campione.
Danilo Mazzone