E’ passato solo un anno, ma sembra passato un secolo.
Circa un anno fa, proprio qualche giorno dopo la 39esima edizione, il sisma distruggeva il caratteristico borgo di Amatrice, nella Sabina, entroterra di Rieti. Una fetta di Lazio ricca di paesaggio, cultura, gastronomia. Come, del resto, è l’Italia.
365 giorni di disperazione, quindi di ricostruzione, per recuperare una normalità (o tentare), dove l’appuntamento di metà Estate con la corsa Iaaf era ormai entrato nel costume del Reatino.
Così, la 40esima edizione della Amatrice-Configno (ore 16, domenica 20 agosto) è proprio l’edizione della rinascita. Lavorando alacremente, i tecnici comunali sono riusciti, di concerto con la Protezione Civile, a trovare un percorso alternativo. Si parte da Amatrice e quindi, dopo un iniziale tratto in discesa, si arriva a Configno , con le ultime rampe a impegnare severamente anche mezzofondisti di livello mondiale.
L’albo d’oro è fantastico: per parlare del livello della corsa, nel 1985 neanche Dave Moorcroft, allora recordman europeo dei 5000, riuscì a vincere. Memorabile l’edizione 1987, quando Gelindo Bordin prevalse nei confronti di un mito come l’australiano Robert De Castella. Gli organizzatori sottolineano come Bordin (1988) e Stefano Baldini (2004) interpretarono la corsa laziale come ultima rifinitura prima delle rispettive vittorie olimpiche.
L’unica ligure che è riuscita, in tutti questi anni, a salire sul podio, è stata Ornella Ferrara.
Tanto per dire come la gara sia entrata nel cuore di molti atleti, quest’anno Ezekiel Kemboi, già campione olimpico e mondiale delle siepi, reduce da Londra, verrà a gareggiare per motivi di affetto e solidarietà.
Ci saranno iniziative collaterali come premiazione di vincitori delle edizioni precedenti e azzurri, nonché presentazione di un libro sulla specialità gastronomica per eccellenza della zona: la pasta all’amatriciana.Si va verso le duemila presenze.
C’è un tempo per ricordare, uno per vivere.
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Qualità assicurata, domenica 22 agosto, nella Ledrorunning, 9,3 chilometri attorno al suggestivo lago di Ledro (Trento). Nekagenet Crippa, fratello di Yeman pluriprimatista italiano di mezzofondo, ha subito preso le redini della gara andando in testa e chiudendo al primo posto in 28'10" (3'042 al chilometro di media) precedendo di circa cento metri un altro grande interprete delle corse su strada come Ahmed Ouhda (Casone Noceto), 28'22" e lo scalatore Nicola Bonzi (Valle Brembana), 28'42". Fra le donne nessun problema per Federica Zanne (Esercito), prima in 34'04".