Iniziamo l'esame statistico su strada della stagione che sta per congedarsi con i migliori runner sulla distanza dei dieci chilometri. Capofila Andrea Ghia, noto soprattutto come mezzofondista pistaiolo di buon valore, che a Milano, in una delle poche diversioni stradaiole, ha ottenuto 31'08", finora migliore prestazione ligure. Tre delle migliori prestazioni, poi , sono venute dalla Prom Classic di Nizza (Francia) di inizio gennaio, con Pogliani, Pronzati e Savio sotto i 32'00".
Classifica:
31'08" Andrea Ghia Cus Genova Milano 24 novembre
31'30" Carlo Pogliani Cambiaso Risso Nizza (Fra) 6 gennaio
31'43" Corrado Pronzati Team 42195 Nizza (Fra) 6 gennaio
31'49" Gebrehanna Savio Cambiaso Risso Nizza (Fra) 6 gennaio
32'04" Mohamed Rity Delta Spedizioni Spinetta (Al) 5 maggio
32'49" Luca Olivero Foce Sanremo Torino 14 aprile
33'04" Andrea Del Sarto Duferco Spezia Arcola (Sp) 14 aprile
33'33" Tommaso Vaccina Cambiaso Risso Genova 1 giugno
33'36" Dennis Capillo Foce Nizza 6 gennaio
Distanza dubbia:
33'08" Valerio Brignone Cambiaso Risso Savona 17 marzo
33'29" Antonino Bonifacio Vallecrosia Savona 17 marzo
33'51" Gabriele Tonon Cambiaso Risso Savona 17 marzo
34'00" Davide Oriolo Maurina Imperia Savona 17 marzo
In fondo, vedere Carignano da casa sua sorgere dall’acqua marina come un’isola era un ritorno al passato.Ma non tutti avevano accettato la cosa. A Genova era aumentata la percentuale di suicidi. Dopo 3000 millimetri d’acqua caduti alla settimana, della vecchia morfologia restava ben poco. Certo, era pesante andare a lavorare in traghetto, i biglietti costavano il triplo rispetto alla vecchia, rassicurante terraferma, ma lui si era adattato. Correre? Grasso che colava in tempi del genere. Ma , ancora una volta, ce l’aveva fatta. Scansava metri cubi di fango che piovevano giù dalla collina e trasportavano inesorabilmente , nei flutti, cornicioni, terrazzi, terrapieni.Smottamenti che andavano a provocare onde che, a loro volta, schiantavano i battelli ancorati alla rada di Brignole.Era diventato specialista di guadi improvvisati presso i quali si abbeveravano grossi cinghiali. L’aspetto positivo è che, correndo in salita, la muscolatura si era sviluppata in maniera ipertrofica. Ma era l’unico modo per sfuggire all’ erosione che, inesorabile, scalzava la base dei vecchi palazzi del centro, le cui sommità emergevano beffardamente da acque limacciose. Quel giorno, in villa Gruber, si accorse che aveva dimezzato addirittura il tempo delle ripetute in salita. Tornò a casa con una sorta di energia incredibile. “C’è qualcosa di strano?”, gli chiese la moglie. “No, assolutamente”, bisbigliò. Prima di andare a letto, notò che le mani iniziavano a assumere un colore verdastro. “Sarà dermatite da stress”, sentenziò. Del resto i terribili eventi meteo che avevano sconvolto Genova si erano fatti sentire. Sognò il padre che si avvicinava a lui ma, prima di abbracciarlo, si ritraeva spaventato. L’incubo lo fece svegliare anticipatamente. Saranno state le cinque del mattino. “Se non si riesce a dormire, meglio alzarsi!”, disse fra sé e sé. Ma, alzandosi, spiccò un balzo tremendo verso il soffitto, spaccando il lampadario con una testata. “Mio Dio!”, urlò la moglie. Era diventato una rana.![](images/Rana-Verde-Italiana.jpg)
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