Se lo scrittore Roland Barthes fosse ancora vive, dedicherebbe molte righe alla Corsa del Monte Faudo. "Quasi " 25 chilometri dal Mar Ligure sulla vetta delle Alpi Marittime, dove si sono esaltati gli assi della corsa in montagna azzurra come Simi, Allegranza, Paolinelli, Pilot fino al keniano Kipkiekogo, detentore del record con un fantastico 1h29'15 " nel 2007. Sono fiorite leggende metropolitane come i crolli nell'ultimo, durissimo chilometro, un Calvario di tornanti. Pare che una Cinquecento in prima marcia fatichi....Laddove si schiantò la resistenza dell'ex jugoslavo Stanko Okolis, dove arrivò in lacrome il portoghese Bernardino Silva...La creatura della Maurina Imperia e di Luciano Acquarone è stata condensata nel bel libro "La Storia del Monte Faudo". Peccato che la storia si sia interrotta nel giugno 2020 per Covid... Ecco i migliori liguri di tutti i tempi nella gara:
1h34'46" Rosolino Damele Virtus Tai Asti 1986
1h35'00" Corrado Bado Maurina Imperia 1995
1h37'50" Tommaso Vaccina Cambiaso Risso 2013
1h38'02" Roberto Porro Aaa Genova 1997
1h38'31" Valerio Brignone Atletica Cairo 2004
1h38'58" Gianpaolo Casula Cus Genova 1977
Sauro Ivani, da qualche anno, è il responsabile tecnico del settore giovanile dell'Universale Don Bosco. Chiaramente, dopo il brusco ridimensionamento dell'attività in seguito a lockdown, la società è ripartita perseguendo, fra gli altri, un obiettivo nobile: la ricerca di percorsi alternativi e di spazi. "Dal prossimo lunedì torneremo a Villa Gentile- spiega l'apprezzato tecnico-nel frattempo abbiamo quantomeno scoperto e utilizzato nuovi tracciati. Ad esempio, ci siamo allenati sulla fascia di Prà, sulle salite della Bocchetta. Vicino all'Ipercoop di Bolzaneto, (zona che, all'apparenza, è congestionata dal traffico-ndr) abbiamo scoperto un anello di circa 400 m con saliscendi". Poi, un cavallo di battaglia che non è mai passato di moda: "Una salita di 500 m pedalabili vicino a Villa Gentile. Si tratta di una metodologia di allenamento che mi trova concorde". I giovani Abdi Bambi, Ludovico Vaccari, Minafra si sono adattati. "Il problema non è adattarsi, quanto quello di non avere obiettivi . Se i ragazzi non competono, rischiano di abbandonarsi alla demotivazione. Le gare virtuali? Non sono il mio massimo, comunque, in mancanza di altro...."
Il Giro del Monte Reale, alture di Ronco Scrivia, è sempre stato all'insegna di "Lassù, messere, si domina la valle". Da Ronco Scrivia fino a 920 metri di quota, accolti, sul punto più alto, dalla severa sagoma dell'aquila. Gli inizi furono regionali, ma ben presto vinsero la gara nomi della corsa in montagna come l'imperiese Bernardo Ascheri, uomo da primi dieci della Sierre Zinal, quindi "guru" Vittorio Medica, il plurivincitore Bruno Peluffo, fino a "crazy horse" Rosolino Damele, atleta bravo in tutto, dalla corsa in montagna alle siepi alla maratona. Neglia nni ottanta la gara diventò prova di campionato nazionale ed ecco arrivare scalatori mondiali come Fausto Bonzi, Privato Pezzoli, Alfonso Vallicella...un pezzo di storia della montagna italiana.
4 settembre 1979. Pietro Mennea stabilisce il mondiale sui 200 m a Città del Messico con 19"72. La cifra cronometrica, seguita dal commento "il record di un altro tempo" è l'autobiografia di un record scritta dal grande velocista pugliese (Delta 3, 2009, prefazione di Gianni Minà), scomparso prematuramente in un brutto giorno di inizio Primavera del 2013. "Volli, sempre volli, fortissimamente volli", sembra il motto di tutto quello che portò alla realizzazione di un sogno sotto la guida di Carlo Vittori. La vita monacale a Formia, scandita da allenamenti e pause, il magic moment messicano, l'incontro con Cassius Clay, con Tommie "Jet" Smith. "La vita ti restituisce il capitale sul quale hai investito, e ti premia se hai dimostrato di crederci anche quando nessuno avrebbe scommesso su di me..."
Limassol (Cipro), 4 giugno 1993. Nell'isola del Mediterraneo si svolge la finale della Coppa dei campioni femminili di atletica per club. E dopo tanti anni di strapotere tedesco (del Bayer Leverkusen), ecco una squadra italiana vincere. E' la Sisport Torino, che conquista il primo posto con 257,5 punti davanti alle bulgare del Levski Sofia, 247. Decisive le vittorie di Roberta Brunet, 4'19"33 contro 4'21"48 della Kuncieka (Olymp Praga), e della veneta Rosanna Munerotto nei 3000: vince con 9'08"52 davanti alla bulgara Michaelova, 9'10"56. Nei 200 si mette in evidenza quella che sarebbe diventata una delle più grandi velociste di tutti i tempi: la francese Marie Josè Perec (22"78).
Mercoledì 11 giugno sarà grande l'attesa per la sfida a distanza (ma reale, in carne e ossa e in pista) fra il "Team Ingebrigtsen" (i fratelli Jacob, Filip e Henrik) e il "Team Cheruyot" (Timothy Cheruyot, Elijah Manang'oi e Edwin Meli) sulla distanza dei 2000 m. Le due gare si disputeranno allo Stadio Bislett di Oslo e al Nyayo Stadium di Nairobi. "Abbiamo studiato la tattica di gara- dice Timothy Cheruyot- e cercheremo di correre i primi tre giro al ritmo di 56"-57" ogni 400 m. Cercheremo di compiere l'ultimo in 53". Solo in questo modo possiamo vincere, e cercare di avvicinarci a un tempo di 4'50". La qualità di Timothy, del resto, non si discute: campione mondiale in carica dei 1500 m, personali di 1'43"11 (800) e 3'28"41 (1500). Con lui Eliah Manag'oi, campione mondiale 2017 dei 1500. "Abbiamo aggiunto più brillantezza ai nostri allenamenti basati sulla quantità.Tutto questo nonostante i problemi del coronavirus. Impossibile correre i 2000 m in 4'44"? No, ci proveremo". La sfida è lanciata.
La domanda è: chi non conosce Roberto Giordano? Podista, cabarettista, opinionista....fra un "ista" e un altro Roberto ha girato il mondo a suon di maratone. Ha condensato il tutto nel libro "Correndo per il mondo" (Kowalski, 2013). Il sottotitolo dice chiaramente: "Storie, aneddoti e consigli di corsa". Viene a galla la "pancia della corsa", tanti amatori che si sono messi in gioco "all over the world" da Miami a Marrakech, a Stoccolma, in Costarica. Una galleria divertente di personaggi e emozioni. Sembra quasi di vederlo commentare , come speaker, e intervistare con garbo e ironia....
Il 3 maggio 2011 è una data storica per l'atletica europea. L'inglese Mo Farah vince il Prefontaine Classic a Eugene chiudendo sui 10000 m in 26'46"57, nuovo record europeo, migliore del tempo di 26'52"30 fatto segnare dal belga (di origini marocchine Mohamed Mourhit, un altro Mohamed) il 3 settembre 1999 a Bruxelles. "Mo" parte all'ultimo giro forte e non c'è scampo per i pur validissimi Imane Merga (Etiopia), secondo in 26'48"35 e Josphat Bett (Kenya), 26'48"99. Non è un caso che Mo si affidi al rush fiale per vincere molte gare. E' stato capace, in carriera, di realizzare anche l'europeo dei 1500m con un fantastico 3'28"81 a Monaco-Principato nel 2013. Il record nazionale inglese apparteneva a un certo Steve Cram (3'29"67)...
Roma, piazza di Siena, 31 maggio 1908. Circa 112 anni fa. Si disputano i campionati itliani di atletica leggera. Il genovese Emilio Lunghi fa gara a sè sulla distanza dei mille metri. I passaggi sono di 26"4 ai 200, di 56"1 ai 400 , di 1'59"e di 2'31"0 . Di passaggio, stabilisce il primato italiano. Per quanto riguarda i 1000 m, si può parlare solo di record ufficioso, ma comunque è omologato. Quello precedente (2'36"2) apparteneva al francese Henri Deloge. Un miglioramento netto! E' capace di rifilare tredici secondi, quasi un rettilineo, a Massimo Cartasegna, che conclude con 2'44"0. Ma non è finita: il 21 giugno Emilio, talento sopraffino, correrà gli 800 m in 1'52"0 in una pista particolare, sul Molo Lucedio di Genova! Però, per la sua particolarità (corsa in linea retta) il crono non potrà essere omologato...