- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 400
Il 20 maggio 2001 a Rieti Giorgio Frinolli corre i 400 hs in 48"8 manuale, dimostrando grande forma in inizio stagione. Si può dire, anche se il crono non è elettrico, che Giorgio abbia quantomeno strappato il record familiare a papà Roberto. Egli fu uno dei più grandi specialisti dei 400 con ostacoli in Italia, giungendo a correre in 49"14 nella semifinale dell'Olimpiade di Città del Messico 1968. Una famiglia, consentire la battuta, dove si sono sono sempre affrontati gli ostacoli...Curiosamente a Rieti è secondo un altro figlio d'arte come Laurent Ottoz con 49"6.
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 359
Chi è stato più grande fra Kenenisa Bekele e Haile Gebrselassie? A Hengelo, il 31 maggio 2004, 1-0 per Kenenisa, che stabilisce il nuovo record mondiale sui 5000 m in 12'37"35 strappandolo proprio a Haile. "Ero molto sicuro di farcela"- dice Bekele dopo la gara-" e la convinzione è cresciuta dopo il passaggio ai 3000 (7'37"34-ndr). Nelle ultime tre settimane mi sono allenato duramente per l'obiettivo. Sono felice". Ecco i passaggi della gara: 2'33"24 (1000); 5'05"47 (2000); 7'37"34 (3000 ); 10'07"93 (4000). Ultimo giro in 57"9. Ed ecco Haile, che nella stessa riunione è secondo sui 10000 in un favoloso 26'41"58: "Dieci anni fa qui avevo realizzato il primo record dei 5000 m. Oggi è stata la volta di Kenenisa. Sono felice per lui". Sulla scia di Bekele è secondo il connazionale Eshetu Wondimu (ancora junior), secondo in 13'01"28. Ecco l'arrivo: 1° Bekele (Eti) 12'37"35; 2° Wondimu (Eti) 13'01"28; 3° Chenonge (Ken) 13'06"77; 4° Sugut (Ken) 13'06"90; 5° Mosop (Ken) 13'09"65.
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 430
Alzi la mano chi non abbia mai letto gli "Urania", una collana periodica di fantascienza. Il celebre scrittore Stephen King (autore di bestseller come "It" e "A volte ritornano") sforna con lo pseudonimo di Richard Bachman "La lunga marcia" (1974). Cento volontari , provenienti da tutti gli stati degli States, si sfidano partecipando a una marcia di 450 miglia. Il vincitore avrà gli onori più grandi; chi, invece, arranchi dietro, riceve tre avvertimenti. Al terzo è prevista una fucilazione. Romanzetto apocalittico che poteva fare da trama a un B-Movie della tradizione americana...
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 444
15 maggio 2011. In trecento partecipano alla Portofino-Rapallo, corsa su strada di 8,5 chilometri su uno dei percorsi più belli in assoluto. Nella storia della manifestazione tigullina è una delle poche giornate di sole...Sfida marocchino-spagnola (anzi:basca) fra Mohamed Rity e Unai Castrillejo. Rity , in una delle prime gare importanti, vince in 26'33" riprendendo la fuga iniziale del generoso Unai, che sarà secondo in 27'29". Terzo Dario Barbesta (La Michetta Milano), 28'32". Fra le donne primo posto di Anna Boschi (Cambiaso Risso) davanti a Anna Zaghi (Milano) e Emanuela Massa (Cambiaso).
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 408
La Asd RunRivieraRun è pronta ad una nuova sfida, un nuovo grande Progetto/Evento denominato "La Liguria che riparte. Di Corsa".
Sarà una staffetta individuale da Ventimiglia a La Spezia il 23 e 24 maggio che coinvolgerà sia i nostri Runners, gli All Blacks RunRivieraRun, sia i Runners di tutte le società liguri Fidal che desidereranno partecipare, ognuno con la propria canotta sociale.
Idealmente testimone degli staffettisti sarà rappresentato dai prodotti della nostra Terra, enogastronomici e di artigianato attraverso il coinvolgimento delle Associazioni di categoria.
Molte sono le amministrazioni, le imprese dell’artigianato e agricoltura coinvolte. Sono oltre 80.
L’incontro è organizzato al fine di consegnare alla Regione Liguria il “paniere di Liguria”, un cesto con i prodotti liguri raccolti durante la staffetta di corsa da Ventimiglia a La Spezia lungo la Via Aurelia per 270 km di percorso.
Sarà un Messaggio sia sportivo sia di sviluppo economico: sportivo affinché il Runner riacquisti la sua immagine di "portatore" di positività, di benessere, per un'attività motoria e sportiva che fa bene a noi stessi e agli altri.
Sviluppo Economico perché rappresenterà la volontà della Liguria di ripartire, di guardare al futuro, di correre insieme alle proprie aziende.
Verrà girato un video/spot promozionale dell'evento e del territorio, che coglierà tutte le bellezze ed i prodotti della nostra Regione.
Il progetto coinvolge quasi tutte le squadre di atletica della Liguria per condividere un messaggio comune. La Liguria che riparte, in tutti i sensi.
I podisti coinvolti sono circa 200 e saranno suddivisi tra tutti i 270 km, quindi non ci sarà nessun tipo di assembramento.
La Genova Liguria Film Commission, fondazione regionale che si occupa di produzioni audiovideo, realizzerà le riprese su tutta la Liguria e si occuperà del montaggio di due progetti audiovisivi, uno spot breve e un documento audiovisivo più ampio per la valorizzazione del territorio e delle sue peculiarità.
Lunedì 25 maggio alle ore 11.00 la delegazione costituita da:
All’incontro saranno presenti: Il Presidente della Fidal, Riccardo Artesi;
Il Presidente di Genova Liguria Film Commission, Cristina Bolla
Il Direttore di Confartigianato Liguria, Luca Costi
Il Presidente della ASD RunRivieraRun, Luciano Costa
Sarà ricevuta in Regione presso l’Auditorium dall’Assessore Ilaria Cavo, Assessore allo Sport – Regione Liguria.
L'evento avrà il patrocinio di Regione Liguria, Fidal Liguria e Genova Liguria Film Commission.
Asd RunRivieraRun...La Liguria che riparte. Di Corsa.
#spazioallimmaginazione
Messaggio della ASD RunRivieraRun
La Asd RunRivieraRun in tempo di Covid-19
in questa fase di emergenza Covid-19 abbiamo cercato di restare vicino ai podisti con iniziative, sia per i nostri tesserati sia per tutti gli atleti, che ci permettessero di non fermarci, di andare avanti, perché questo è ciò che noi siamo e abbiamo sempre dimostrato dalla nostra nascita nel 2015.
Certo, rispettando le regole, i decreti, le ordinanze, perché il buonsenso e l’educazione sono i cardini di un Mondo civile e di una società, ma andando avanti con lo sguardo fermo verso il futuro.
Sono così nate: a) La Rete della Parola il 19 marzo, creando un Progetto complementare a quello “storico” Socializzazione e Benessere, dove ci siamo messi a disposizione di tutti coloro che, rinchiusi in casa magari in solitudine oppure che ne avevano desiderio, volessero dialogare, cercassero conforto e parole b) la Virtual RunRivieraRun il 29 marzo, una gara di 5 km. sul tapis roulant con diretta facebook, dove i partecipanti potevano gareggiare e postare tempo e foto con la partecipazione, fuori gara, di coloro che corressero e camminassero intorno alla propria abitazione, in giardino, per le scale, in casa, ovunque c) Il MoMo, il Motivation Monday, la Playlist che abbiamo pubblicato ogni lunedì sulla nostra pagina fb Asd RunRivieraRun per coloro che hanno svolto attività fisica in casa e per coloro che, adesso, andranno a correre e camminare d) il Manifesto All Blacks dove a Pasqua, il 5 aprile, abbiamo pubblicato le foto dei nostri tesserati chiedendogli, in un periodo difficile per i runners, additati quasi come untori, una loro foto che rappresentasse la passione e l’amore per la corsa, strumento di salute e non di morte, creando delle cartoline che, quando l’emergenza sarà terminata, diventeranno uno striscione che porteremo in ogni nostra gara e) le Videoconferenze Skype “I Re e le Regine dell’Atletica ai tempi del Covid-19” che abbiamo organizzato dal 18 aprile al primo maggio avendo grandi ospiti come Giorgio Calcaterra, Stefano Baldini, Stefano Mei, Nadia Ejjafini e Anna Incerti.
Ma adesso è tempo di Coraggio (sempre nei limiti di ciò che è permesso) e Creatività, è tempo di mettere da parte ciò che il Mondo era e adeguarsi al presente per arrivare forti e preparati al futuro.
Tante sono le gare annullate e rimandate al 2021 (noi stessi abbiamo dovuto rimandare a data da destinarsi la UltrAndora Run e la Alto Monferrato Wine Race come gare federali e la BiBi Race come gara non competitiva), leggiamo di scoramento e rassegnazione, di paura e sfiducia.
Tutto legittimo, assolutamente, e che continuerà ad esserlo nel caso questa situazione si protragga a lungo.
Ma noi vogliamo rimetterci in gioco, dimenticare ciò che esisteva a febbraio e ripartire con tutte le dovute precauzioni, ma dritti e decisi, in accordo con le Istituzioni, perché la vita è adesso, il mondo è adesso e noi dobbiamo dare il nostro contributo.
Poi se lo Stato deciderà in maniera diversa, noi dovremo adeguarci alle loro decisioni, ma sarà l’ultima “extrema ratio”, sarà l’unica occasione nella quale alzeremo la bandiera bianca e chi ha corso con noi la RunRivieraRun Half Marathon 2018, sa di cosa stiamo parlando, circondati, allora, da allerte e nubifragi.
Le grandi organizzazioni, parliamo di gare Gold e Silver, stanno cercando di essere coinvolte dalla Fidal, affinché possano esprimere il loro parere ed aiutare il Movimento a redigere delle normative sostenibili per le gare, quando sarà possibile farle.
Noi stiamo studiando, attendendo le normative governative prima e federali poi, nuove possibilità di creare gare…ci saranno meno partecipanti, ci saranno più costi che ricavi, ci saranno restrizioni…tutto vero, ma non possiamo dire a un tesserato iscritto per il 2020…”ci vediamo al 2021”…o meglio, non possiamo dirlo a prescindere, senza prima non averle provate tutte per dargli la possibilità, se lo desidera, di praticare la sua passione, il suo sport.
Le proveremo tutte e se poi, ripeto, per il bene comune, dello Stato e delle persone, ci verrà detto che dobbiamo fermarci, noi ci fermeremo, perché il rispetto delle regole è ciò che insegniamo e pretendiamo da noi stessi e dai nostri ragazzi.
#ioescoecorro #nonsimolladiuncentimetro #diversamenterunners #diversamentegare #coraggioecreativita
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
tel. 320 9081465
"""""""""""""""""""</p>"
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 387
26 maggio 2007. Altro meeting classico di apertura della stagione a Eugene, nell'Oregon. Nella patria dell'Athletics West è Maria Mutola, campione olimpico a Sydney 2000, a vivacizzare gli 800 m. La potente mezzofondista africana vince gli 800 m in 1'58"79 a quasi 35 anni. non male davvero per un'atleta master, ma soprattutto stabilisce un record di longevità: dal 1991 la mozambicana è sempre riuscita a correre gli sfibranti due giri in meno di due minuti! Il tutto per 17 anni consecutivi.....Maria, oltre a correre in 1'55"18, è stata anche due volte campionessa mondiale. Un monumento dell'atletica di tutti i tempi. Per la cronaca, quel giorno la Mutola precede l'americana Tefer, 1'59"91.
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 713
Oggi è il compleanno dell'azzurra Roberta Brunet, nata il 20 maggio 1965 a Gressan (Aosta). Qualche anno fa mi concesse un'intervista.
Come nell'indimenticabile "Il cielo sopra Berlino", dove gli angeli vigilano con occhio benevolo anche dalla Statua della Vittoria sui destini umani, così qualcosa di ineffabile, di magico, di mistico, ha favorito il terzo posto di Roberta Brunet alle Olimpiadi di Atlanta. Era 12 anni fa, il cielo si era espanso, dall'azzurro della Vallèè, degli infiniti spazi azzurri della Brenva, della Val Ferret, fino agli spazi immensi della Georgia, sud degli Stati Uniti,una delle patrie del rithm'n blues cantate dall'immortale Ray Charles. "Una favola, non saprei definirla meglio- è il racconto entusiastico di Roberta Brunet- solo così si può definire il terzo posto sui 5.000 m. Una vicenda dove affetti umani, valori, qualità sportive si fondono in una miscela che ancora oggi rende la medaglia una sorta di lente di ingrandimento di ricordi, trionfi, successi, gioia". Tutto inizia nel 1995, nell'ottobre di quell'anno, quando la ragazza che è già un mito del mezzofondo, ricomincia a correre dopo la maternità."Dopo quasi un anno di inattività, sentivo le ali ai piedi.La bambina mi ha cambiato la vita. Fino a quel momento era stato tutto un susseguirsi ininterrotto di ritiri a Ostia, o Tirrenia, di treni, di chilometri macinati. E non c'erano nè calura né pioggia che tenessero". Da Aosta a Ostia, a….Barletta, consentiteci la battuta. Perché c'è sempre una sorta di pigmalione, di mentore di qualche atleta che raggiunga i livelli più alti. Questi è Oscar Barletta, personaggio storico, è il caso di dire, scopritore e trainer (il termine forse lo farebbe imbestialire) di chissà quante mezzofondiste, anche in epoche durante le quali per una donna era proibitivo allenarsi su strada." Per me lui ha significato molto. Nei momenti difficili mi diceva: " Roberta, se oggi non è domenica, poco male. Il giorno di grazia arriva per tutti. Ricordati che anche il buio più profondo finisce". Jack Kerouac (autore del celebre libro On the road) scriveva che la luce arriva anche nelle tenebre: " Mi ha insegnato a accettare tutto con filosofia. Dopo la maternità, ha capito come mi sarei dovuta allenare. Così, come d'incanto, si è creato un magnifico gruppo di sostegno in parte familiare, in parte tecnico, composto da mio padre, Barletta, mio marito e mia figlia". Presto detto: Oscar guida la macchina e detta i ritmi su strada.Sull'altro sedile, il nonno fa giocare la nipote: " C'è così una componente di gioco, di bambinesco, che mi ha sempre affascinato. Guardare il mondo con occhi di bambina lo fa scoprire perennemente. Ogni gara è diversa dalle altre". "Quando il bambino era un bambino", eccolo qua l'incipit di "Il cielo sopra Berlino", a ricordare il potere fantastico della mente per la quale ogni giorno è un nuovo giorno. Come il 28 luglio 1996, alle 20,40 nello Stadio Olimpico di Atlanta: "La notte prima avevo dormito male per l'emozione, ma quel giorno, anzi, quella sera, mi sembrava di avere un dominio totale di me stessa, delle emozioni. Ripeto, avevamo costruito le basi nei mesi precedenti, venivo da una vittoria esaltante in Coppa Europa, sentivo crescere la condizione. Incredibile, ma dopo un anno di stop la sensazione era quella di vivere una seconda giovinezza". Qualche Cassandra le aveva recitato il De Profundis a soli 31 anni: "C'era una certa pressione attorno a me, è indubbio Non basterebbe un'enciclopedia per racchiudere tutte le sensazioni che venivano a galla dallo spogliatoio, dai corridoi sotterranei, verso la pista, quando capisci che partecipi a un'Olimpiade". Una seconda giovinezza, forse. E la prima? Forse qualche viso di adolescente con la bandiera Usa nello stadio gremito all'inverosimile, è la "madeleine" di Proust, alla ricerca del tempo (giovanile) perduto?: "I Giochi della Gioventù, la giovinezza passata a girare in cerchio attorno ai fatidici 400 metri, e poi i primi record, i minimi da fare obbligatoriamente…certo, non c'era molto tempo per il cazzeggio. Però, tornassi indietro rifarei le stesse cose. Non ho rimpianti". Quella sera ci sono 110.000 spettatori: " Ho fatto un giro su me stessa, forse scaramanticamente, forse per cercare una divagazione, per rendermi conto della folla. Non sentivo né caldo né freddo, eppure tutti avevano fatto un gran parlare dell'afa di Atlanta. Quand'ecco….". Come in un passo delle opere di Omero, succede qualcosa: "Il cielo si è finalmente aperto verso il sereno, mentre fino a qualche ora prima la giornata era stata nuvolosa, addirittura piovigginosa". Anche i grandi campioni amano guardare l'orizzonte verso una stella lontana, una quasar che li illumini di energia pulsante: " Sai, non sono una praticante, ma diverse esperienze mi hanno insegnato a capire che forse c'è un qualcosa, un qualcuno che ci segue, al quale siamo cari.E io ho un dialogo interiore con lui". Anche Oscar Barletta , che , orfano ben presto di padre, dopo qualche anno diresse un campo profughi nello spaventoso secondo conflitto mondiale, l'ha guidata verso la ricerca di valori, di ideali al di là del puro e teso aspetto agonistico. " Anche a Spalato, negli Europei del 1990, ero arrivata terza nei 3.000 m, ma allora avevo vissuto tutto con una sorta di attacco pànico. Poco prima della partenza volevo addirittura scappare, non mi sentivo all'altezza: a Atlanta no. Mi sentivo addirittura padrona del mondo, la sensazione era questa. "Fiocca la manna dal cielo", mi sono detta. Ero consapevole della mia forza anche perché avevo vinto la prima batteria con grande facilità. Sentivo la presenza di un'entità superiore che mi avrebbe condotta verso il traguardo". Qualche allungo sul rettilineo opposto all'arrivo, si studiano i volti delle avversarie, delle impassibili, imperturbabili cinesi. Ci sono ancora gli echi del training e dei metodi discussi di Ma Junren: "Dei robot, sono dei robot. Un po’ mi fanno rabbia, un po’ tenerezza. Annullano la personalità in un allenamento esasperato. Mai un sorriso, un accenno dove venga fuori il loro io. Non ridevano nemmeno alla mensa del Villaggio Olimpico. La Szabo? Poco diversa. Fantastico invece, lo confesso, l'antagonismo con Paula Radcliffe ". Quella sera c'era un bel campo di partenti, con quella lungagnona dell'irlandese Sonia O'Sullivan, la rivelazione keniana Pauline Konga, la crossista americana Lynn Jennings, che cerca la consacrazione in casa come ultimo atto di una bella carriera: "Ci sono sette atlete che si giocano il titolo, Robbè (sembra di sentirlo-ndr), e tu sei fra queste- mi ha detto Oscar la sera precedente- e non ho potuto che dargli ragione. Ma il podio delle Olimpiadi è come un treno che passa una volta ogni quattro anni, e tu ci devi salire sopra. Il bello è questo. Non c'è meeting che tenga". Come definire una finale olimpica?: " Forse una partita a scacchi, un gioco di sguardi, quando devi capire se la tua avversaria è in crisi, se puoi allungare o strappare. E' magnifico. Ricordo gli attimi intensi dell'appello, poi lo sparo liberatorio, poi il primo chilometro corso con giudizio, né troppo avanti né troppo indietro. Al centro del gruppo". Roberta si tiene in pochino al largo dal cordolo: " Molti mi rimproveravano di sprecare energie non stando alla corda. In realtà, mi sembrava sempre di controllare meglio e di avere una via di uscita dal gruppo". Al quarto chilometro la cinese Wang vola via tagliando l'afa: " Ho visto l'Inferno per un giro.Mi è piombata addosso tutta la stanchezza. Allora mi sono attaccata alle caviglie di Paula Radcliffe, è stato un testa a testa continuo per circa 800 metri. Nessuna voleva cedere". Scontro fra titani. Le due sembrano unite da un campo magnetico che le spinge verso il finish: "Percepivo il suo respiro più affannato del mio. Poi…" Poi succede qualcosa: " E' come se, in quel momento, avessi visto mia madre, mia figlia e qualcun altro che mi incitavano. Mi sono appellata a loro. Loro mi hanno dato la forza in quei momenti tremendi". Paula, fierissima tempra di combattente, scrolla il capo:" se mi vuoi superare- sembra dire- devi passare sul mio cadavere". " C'è sempre stato tanto antagonismo fra me e lei, ma anche lealtà. In quasi tutte le gare l'avevo superata, magari con una volata secca, ma quel giorno ho dovuto richiamare in vita i valori nei quali credevo, le energie migliori, per staccarla. Finalmente poi è arrivato il suono della campana: "Oscar mi diceva che fa resuscitare anche i cadaveri, quelli che non ce la fanno più. E così è cominciata la volata". Dietro la Radcliffe scrolla sempre di più il capo, sconsolata. Tutta Italia la segue in quella che addirittura, per un attimo, sembra una rincorsa all'argento: " Forse la lotta per il terzo posto è più spietata che per la vittoria. Rigettavo l'idea di un quarto posto da depressione.Così mi sono veramente distesa con tutta la forza negli ultimi cento metri.Forse c'è un po’ di rimpianto per non avere ripreso la keniana (alla fine saranno divise da tre secondi-ndr) ma sono dettagli. Non so se in quel momento ci fosse tifo per me. Sapevo che a Gressan avevano allestito uno schermo gigante, ma in quei momenti mi sentivo in una bolla di vetro, sembrerà paradossale ma dal punto di vista delle sensazioni ero in una sorta di dormiveglia".Mai risveglio fu più dolce: " Subito dopo il traguardo ho alzato le braccia al cielo , avrei voluto abbracciare tutti, arrivare da Atlanta fino a Aosta, poi fare il giro dell'Italia. Vivevo una sorta di esaltazione che non ho mai provato, sono sincera. Non sono né orgogliosa né fiera, anzi mi hanno accusato del contrario,m a in quei momenti lo sono stata. Mi sono sentita addirittura diversa. Così ho fatto il giro d'onore con la Wang e la Konga come in un sogno. Ero leggerissima. Poi ho visto Eddy Ottoz, all'altezza dei 200 metri, che mi abbracciava da lontano.L'ho sempre stimato, lo considero una persona dotata di intelligenza acutissima: forse solo in quel momento ho capito di avere fatto un'impresa. Lacrime? No. Quelle a Sydney, quando ho concluso la carriera". Un lanciatore gli porta il tricolore: " Era stato fatto da sua madre. Era bellissimo. Mi ha detto di tenerlo pure e di restituirmelo solo in caso di una sua medaglia olimpica. Me lo sono stretto in vita". Un omaggio al mezzofondo femminile, come l'indimenticabile Maria Guida agli Europei di Monaco 2002: "I giorni successivi sono stati un delirio. Non chiudevo occhio e dormivo praticamente con la medaglia sotto la maglia. Passavo da un'intervista a un'altra, da una festa a una presenza in TV. Ricordo che un giorno ho chiesto se potevano concedermi due minuti per fare pipì, tanto mi volevano intervistare. In quei momenti sei proprietà dei mass media".Da qualche parte stava scritto. Roby (così anche la chiamava un certo Barletta) ricorda ancora l'atmosfera del 1996: " Una favola. Oscar lo sapeva".
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 440
A Coronata, collina sopra Cornigliano, si produce dell'ottimo binaco e, una volta, si facevano proseliti con l'Aics Enzo Peri, società di atletica gestita mirabilmente da Domenico Camponizzi, "galantuomo" dello sport. Nella bella foto di Federico Brugnolo (che ringraziamo) una sorta di "reunion" che vede giovanissimi e meno giovani insieme con Francesco Malachina, azzurro degli anni trenta.
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 404
Indubbiamente il 2020 verrà tristemente ricordato per l'anno della Pandemia. Ebbene, in questo periodo così travagliato l'unica corsa che ha avuto una disputa "normale" è quella dei cinque chilometri su strada. Proprio così. Prima dell'espandersi del coronavirus, l'ugandese Joshua Cheptegei aveva vinto lo scorso 18 febbraio a Montecarlo in 12'51", nuovo limite all time. Ieri, mercoledì 20 maggio, i fratelli terribili Ingebrigtsen a Stavanger (Norvegia)hanno realizzato rispettivamente 13'28" (Jacob) e 13'32" Henrik in condizioni particolari come partenza in due gruppi e distanziamento.Non sappiamo se le due gare potranno essere confrontate. Noi abbiamo provato a stilare una classifica del 2020.
12'51" Joshua Cheptegei (Uganda) Monaco Principato 18.02
13'18"p Rhonex Kipruto (Kenya) Valencia (Spagna) 12.01.
13'18" Jimmy Gressier (Fra) Monaco 18.02
13'27" Nick Goolab (Gbr) Monaco 18.02
13'28" Amine El Boujaji (Fra) Monaco 18.02
13'28" Jacob Ingebrigtsen (Nor) Stavanger (Nor) 20.05
13'31" Raphael Montoya (Fra) Monaco 18.02
13'32" Henrik Hingebrisen (Nor) Stavanger 20.05
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 402
18 maggio 1912. a Verona si disputano le selezioni per l'Olimpiade di Stoccolma. Il grande talento di Emilio Lunghi si deve estrinsecare sui 1500 m. E Emilio esegue perfettamente il compito: vince in 4'17"1 distanziando nettamente Arturo Porro, Bruno Dottorini e Alfredo Pizzi. Ma nell'Olimpiade svedese Lunghi ripiegherà su 400 e 800 m. Un anno prima, in altra data (inaugurazione del campo Genoa Club) , era il 29 gennaio 1911, Lunghi aveva vinto sulla stessa distanza con 4'08"0. Personaggio unico nella storia dell'atletica, Lunghi fu immortalato in una celebre foto, al seguito di Dorando Pietri nella famosa Maratona di Londra del 1908.
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 432
A un certo punto della sua vita, novello Buddha, lo scrittore americano David Thoreau decide di andare a vivere in campagna, in una piccola casa. "Camminare", "Walking" è il titolo esatto, scritto nel 1851 (SE edizioni, 1999) e sintetizza il modello dell'escursione come stile di vita. La Wilderness, vivere la Natura più selvaggia che ci sia, camminare, è un antidoto al malessere della civiltà moderna, alla ricerca del potere a tutti i costi. Quanto mai attuale, no?
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 414
15 maggio 2011. A Thionville (Francia) Valerio Brignone da Roccavignale di Millesimo conquista il titolo europeo master dei dieci chilometri su strada in 31'09". A 43 anni chiudere in quel tempo è da record...Il tutto dopo una bella lotta con il francese Ribeiro, che termina in 31'39", altro crono ragguardevole. Nonostante il tifo, è Valerio a prevalere in un gustoso derby Italia-Francia. Non contiamo più i titoli continentali conquistati in carriera dal savonese della Cambiaso Risso.
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 424
Migliore "rottura agonistica" del lockdown non poteva esserci...Mercoledì 20 maggio a Stavanger (Norvegia), sede nel lontano 1989 dei Mondiali di cross, Jacob Ingebritsen, il minore di una famiglia di grandi mezzofondisti, ha vinto la Forus Perselop (cinque chilometri) stabilendo il nuovo record nazionale su strada con 13'28". Organizzata in due griglie di partenza con distanziamento, la gara si è sviluppata in parte sulle piste ciclabili della località a 15 chilometri da Oslo. Ambiente tranquillo, quasi casereccio. La gara èlite ha visto un gruppo di quattro al via: Henrik e Jacob Ingebritsen e Per Svela e Narve Nordas. Verso il quarto chilometro i due fratelli hanno "strappato" imperosamente, lasciando gli altri a una cinquantina di metri. a Meno di un chilometro, Jacob ha forzato l'andatura fino al traguardo, tagliato in 13'28" con una certa facilità (tempo qualche secondo e ha rilasciato subito un'intervista). Secondo Henrik in 13'32" e citazioni di merito per Svela (13'40") e Nordas (13'45"). Jacob ha stabilito il nuovo record nazionale (il precedente, 13'37", era di Sondre Moen). Che dire, una grande facilità di corsa...
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 421
La Savona Half Marathon, originariamente prevista il 17 giugno, è stata rinviata, per motivi di coronavirus, a domenica 15 novembre. Gli iscritti conserveranno, a detta degli organizzatori, la quota delle iscrizioni.
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 405
La StraCairo di Cairo Montenotte (Savona) è una corsa in notturna di poco più di cinque chilometri che, a luglio, ha sempre richiamato mezzofondisti di valore nazionale. Agonismo e atmosfera di sagra paesana si fondono in maniera unica. La foto si riferisce al podio particolarmente qualificato della categoria M50. Primo il torinese Gianni Pedeini, del quale non finiremo mai di ricordare le qualità umane e tecniche, secondo il genovese Angelo Ginanneschi, più volte campione italiano di categoria, e Massimo Cugnasco, azzurro di ultramaratona.
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 416
In un periodo così difficile come l'odierno, fa piacere una notizia che arriva dal lontano Texas (Usa). La junior Brynn Brown , in una prova test di allenamento, con cronometraggio manuale, ha chiuso le due miglia di corsa (poco più di 3200 m) in pista in 9'39"67, che è il secondo risultato di sempre di categoria "High School" negli States. Brynn è passata in 8'59"9 ai 3000 m. Tutto questo sulla pista di Denton (Texas) martedì 19 maggio. Speriamo che la ragazza americana contnui e si migliori. Ogni tanto qualche "good new"!
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 424
A causa dell’emergenza coronavirus, i Campionati Italiani Assoluti 2020 non potranno svolgersi alla Spezia. Il Comitato Organizzatore Locale, preso atto delle condizioni che si sono create, chiederà di organizzare la rassegna tricolore del 2021, perché permanga il grande valore aggiunto, come sarebbe stato l’edizione di quest’anno, di avere al “Campo Montagna” i campionati italiani pre Olimpiadi. La sofferta decisione è arrivata dopo la terribile pandemia e l'allargamento della "finestra" della Iaaf, dai primi di agosto a ulteriori date. Il Comitato organizzatore, di concerto con l'amministrazione comunale, presenterà la candidatura per il 2021. Frattanto, un gruppo di lavoro che si riunirà e lancerà ipotesi in sede di Consiglio Federale il prossimo 27 maggio, sta valutando altre date nel 2020: campionati italiani di solo mezzofondo il 10-11 o 17-18 agosto a Padova (da allievi a assoluti) ; per le altre specialità: italiani assoluti a Padova 28-30 agosto; italiani allievi 11-13 ottobre a Rieti; juniores e promesse a Grosseto 18-20 settembre.
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 403
Non è mai stato facile per un americano vincere a New York su strada, complice l'ondata africana (Kenya-Etiopia) del terzo millennio. Così è notevole l'impresa di Dathan Ritzenhein, ottimo specialista dei 10000 m e della maratona (2h07') , che proprio in questi giorni ha dato l'addio alle competizioni. Il 19 maggio 2007 è di scena la Dieci Chilometri del Central Park, fra laghetti, colline e panorami idilliaci. Datan parte subito forte perchè non vuole avere alle calcagna un mezzofondista combattivo come l'australiano Craig Mottram. E allora si va a suon di allunghi e strappi passando vicino alla statua di Fred Lebow, il creatore della New York Marathon. La gara è un vero spettacolo, e Dathan trionfa in 28'08" davanti a Mottram, 28'25". Terzo l'etiope Demesse Tefera, 28'32". Una volta tanto si è profeti in patria....
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 403
Ai Giochi interalleati di Berlino del 1946, dietro al cartello "Czechoslovakia" c'è un solo atleta, male in arnese. Tutti lo irridono. Eppure il ragazzo dall'aria gentile è Emil Zatopek. Vince i 5000 m non smettendo mai di spingere, con una trance agonistica unica.Nel giro di pochi anni Emil diventa la "locomotiva umana", vince l'Olimpiade di Helsinki con la favolosa tripletta 5000-10000-maratona. Il libro di Jean Echenoz "Correre" (Adelphi, 2008) è una bella biografia, che arricchisce il corpus di narrazioni sull'indimenticabile asso ceko.
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 385
Buona la prima per Emma Quaglia del Cus Genova, che fa l'esordio in maratona a Hannover (Germania) con 2h33'23" . Vince la keniana Georgina Rono in 2h31'19" e la dottoressa volante , con recupero nel finale che la porta vicina alla seconda, Irene Kwambai, 2h33'03". "Penso di avere trovato una nuova dimensione agonistica. Ci ho creduto fino in fondo". Muro del trentesimo chillometro?: "No, mi ha solo dato fastidio il vento contrario. Sono venuti fuori gli allenamenti su strada fra Genova e Recco". Un bell'inizio....