- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 434
Il coronavirus ha costretto, in molti casi, a organizzare test gara invece che gare aperte a concorrenti. La foto si riferisce all'estate del 1984. L'inglese Steve Cram, aiutato dal fido Geoff Turnbull, effettua un test gara qualche settimana prima delle batterie e della finale dei 1500 all'Olimpiade di Los Angeles. A cronometrarli Brendan Foster, campione europeo sui 5000 m a Roma'74. Forse si trattò di un tes
t sui mille metri...possamo solo lanciare un'ipotesi. Fatto sta che, l'undici agosto 1984, Steve vinse la medaglia d'argento all'Olimpiade. Fu capace di stabilire i mondiali di 1500, miglio e 2000 m.
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 411
In un'inizio Estate che propone sfide virtuali a getto continuo, spicca, sabato 20 giugno, una "singolar tenzone" in remoto fra Oregon Track Elite Club e Atlanta Track Club. L'incontro (a Eugene per quanto riguarda l'Oregon) e a Atanta (per quanto riguarda la competizione nella Georgia), prevede un'interessante gara, fra le altre, di 600 m. A difendere i colori dell'Oregon, infatti, in gara ci sarà Njiel Amos del Botswana, che ha un personale di 1'42"14 sugli 800 m e di 1'15"0 (passaggio) sui 600 m. Amos può vantare un secondo posto all'Olimpiade di Londra 2012. Chissà che non possa migliorare la best performance all time sui due giri e mezzo in possesso dell'americano Johnny Gray (1'12"81 del 24 maggio 1986)!
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 365
L'Italia maschile conquista a Firenze il terzo posto nella Coppa Europa di atletica su pista. Non è mai stato facile per gli azzurri un piazzamento del genere, e quel giorno (17 giugno 2005) la felicità è grande. Il campione mondiale 2003 Giuseppe Gibilisco vince nell'asta con 5.80: la 4x100 (Verdecchia, Collio, Torrieri, Fantoni Kaba) è seconda con 38"69, preceduta per pochi centesimi dalla fortissima Gran Bretagna (Gardener, Devonish, Malcom, Lewis-Francis 38"67). Bronzo nel giavellotto per Francesco Pignata, che si supera con 81.67, per la prima volta sopra gli 80.00. Terzi anche Diego Fortuna nel disco, Andrea Giaconi nei 110 hs, e Gianni Carabelli nei 400 hs. A livello assoluto da ricordare la vittoria del francese Pognon nei 100 (10"06 ventoso), dell'inglese Christian Malcom nei 200 (20"15) e il dominio spagnolo nel mezzofondo (terzo nei 3000 Mo Farah, ancora lontano dai fasti del futuro prossimo). Vince la Germania davanti a Gran Bretagna e Italia. In campo femminile le azzurre non vanno oltre il settimo posto, nonostante la quarta piazza di Manuela Levorato nei 100 (11"42). Da notare 11"09 della francese Christine Arron nella stessa gara. Vincono le russe.
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 349
Che rapporto c'è fra la mia corsa, di un master che cerca solo un benessere psicofisico, e l'apparato ingente delle Olimpiadi, con finanziamenti, organizzazioni complesse, organigrammi, pianificazioni? E come si è arrivati a tutto questo? Dagli inizi ritualistici, da attività motorie collegate con riti di iniziazione, fino alla calendarizzazione e alla creazione di eventi multi mediali. "Dal rituale al record", del tedesco Allen Guttmann (Esi, 1994) , è una lettura interessante, ricchissima di spunti, alla ricerca di comprensione di una realtà complessa.
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 389
Compie oggi gli anni Elisa Rigaudo (nata a Cuneo il 17 giugno 1980), una delle marciatrici di punta del terzo millennio. Elisa ha conquistato il bronzo nella venti chilometri (distanza che la vide protagonista più volte) all'Olimpiade di Pechino 2008, oltre che agli Europei di Goteborg 2006. Già in gioventù aveva fatto vedere qualità indiscusse, conquistando l'oro sempre sulla stessa distanza agli Europei under 23 (2001) e ai Giochi del Mediterraneo 2005. Ha conquistato 14 titoli italiani. Un'altra grande esponente di una specialità che è sempre stata generosa di medaglie per lo sport italiano.
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 421
13 giugno 1963. Silvio De Florentiis , allora tesserato per la Trionfo Ligure, conquista il secondo posto nella cittadina olandese di Enschede.In occasione del prestigioso incontro Sei Nazioni, per la prima volta "Sisso" scende sotto il limite delle 2h30', che in quegli anni era indice di qualità. Si ritira Ambu, ma Silvio lo sostitusce egregiamente. Un'altea maglia azzurra dopo quella dell'Olimpiade di Roma 1960, quando, nella gara resa indimenticabile da Abebe Bikila, De Florentiis è 38° in 2h31'54", con un'esperienza unica. Ancora adesso "Sisso" parla delle sue gare e sembra attraversato da una corrente elettrica, perchè l'atletica è stata un'estensione di sè. parliamo di un vero pioniere, capace di stabilire, nel 1962, i record italiani dell'ora (18.811 m) e 20 km (1h03'48").
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 391
Lo sport, secondo lo scrittore e filosofo Johan Huizinga, realizza uno spazio avulso dalla realtà. Che dura poco. Succede tutto in poco tempo. Gerd Muller, il centravanti del Bayern, ha preso forma verso il quinto minuto del secondo extra tiempo. Riesce a segnare di nuca, con la punta del piede, con il ginocchio. Ma segna. Interviene su una parabola all'apparenza lenta, beffarda, di Uwe Seeler. Anche se il golden boy Gianni Rivera è appostato sul palo, non riesce a intervenire. Tre a tre e palla al centro. A quel punto succede quello che non succederà mai più. Da Gianni Rivera, il "golden boy" alessandrino, a "picchio" De Sisti. Quindi a Gianni Rivera. Che la smista a Giacinto Facchetti, stranamente in ombra fino a quel momento, addirittura messo in crisi dalle discese di Libuda dello Schalke O4. Lancio verso Boninsegna, decisamente in forma quel giorno. Bonimba irride con un dribbling Schulz , scemde sulla fascia sinistra e crossa al centro. La difesa della Germania è destabilizzata. Canto tredici della Divina Commedia , Inferno; "Io (Gianni Rivera, l'abatino, il golden boy) credo ch'ei (Sepp Maier) credette ch'io (Gianni) credesse ch'io scegliessi il sinistro al volo, magari con effetto a uscire (scuola magiara) o collo pieno (forte, ma magari usciva alto sulla traversa...Invece l'artista del pallone sceglie un proletario piatto di destro, un usato sicuro. In quella maniera, il gioco di sguardi di un attimo, di finte, è a favore dell'estro italiano. Goal. 4 a 3. "Vinciamo!", ripete un omino almeno quattro volte. Nel 1982, in finale, ci sarà l'"urlo" di Tardelli. Nel 2006, altra semifinale, Grosso, imbeccato da Andrea Pirlo segna e poi grida "Non ci credo!". Quindi ci sarà la potenza geometrica dello scambio fra Gilardino e Del Pietro. Die a zero per l'Italia a Dortmund, dove la Germania non aveva mai perso. Ma non saranno la stessa cosa del 17 giugno 1970...
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 367
http://www.corriliguria.it/ Miglior esordio l'azzurrina veneta Francesca Tommasi non avrebbe potuto realizzarlo: la 22enne veneta dell'Esercito nella serata di martedì 16 giugno è giunta seconda sui 5000 m con 15'37"13 nel Meeting di Wetzikon (Svizzera). Per Francesca si tratta del record personale, risultato tanto più apprezzabile perchè venuto dopo il lungo periodo di lockdown. Il primo posto è andato alla tedesca Burkhard con 15'27"57.
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 372
Domani compie mezzo secolo...la Partita del Secolo, Italia Germania 4-3 .17 giugno 1970. Stadio Azteca.Città del Messico, Primo flash back da ragazzino assonnato a seguire la cronaca di Nando Martellini. Minuto numero tredici del primo extra tiempo (detto in messicano). Dopo la batosta di "Wolkswagen" (così lo avevano battezzato) Karlheinz Schnellinger, che in spaccata pareggia il goal di Boninsegna, dopo l'uno a due del perfido Gerd Muller, che si insinua in un pasticcio fra Albertosi e Poletti, dopo il pareggio imprevedibile di "roccia" Tarcisio Burgnich, Gianni Rivera intercetta un pallone a centrocampo e innesca l'arte azzurra, forse cinica, del contropiede. Tutto è sull'asse Milan (Rivera)- Angelo Domenghini (Cagliari).-Gigi Riva rombo di tuono (Cagliari). Due sono i protagonisti della grande stagione dei rossoblu di Ichnusa. All'arte del contropiede si somma l'italiana magìa del gioco al volo, da sempre grimaldello che apre tutte le difese. Domenghini passa per l'accorrente Gigi, che controlla al volo due volte di sinistro. La prima volta per crearsi uno spazio, e la mossa manda quasi alle terre Schnellinger, come per una sorta di contrappasso dantesco. Poi il secondo colpo è quasi un contrasto alle leggi della fisica e della geometria. "Si è allargato troppo", penso. Invece Gigi disegna una traiettoria in shoot, tiro rasoterra, precisa e potente. Non c'è nessun Berti Vogts , che gli si era incollato come carta moschicida, a mettersi di traverso. E' un sinistro rasoterra chirurgico. Sepp Maier non può nulla.. palla nell'angolino alla sua destra. Italia 3 Germania 2. Ma non è ancora finita.
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 388
La notizia interessante è riportata sul sito americano Let's Run: domenica 14 giugno, in un test controllato sulla pista di Midlothian (Virginia, Usa) la 35enne Keira D'Amato ha chiuso i 5000 m in 15'04", che , se confermato con cronometraggio elettrico quando si potrà gareggiare normalmente, è ampiamente minimo per le olimpiadi. Ed è anche un bell'andare per una runner della categoria W35! Finora la D'Amato era conosciuta come discreta maratoneta (2h34'24" alla Maratona di Berlino). Che voglia cambiare distanza? Sicuramente ha dimostrato di essere in grande forma!
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 432
Almeno venti chilometri dal centro fino all'estrema periferia nord di Genova. La strada dell'acqua è un gioiellino architettonico e ingegneristico che ha rappresentato, per molti, l'unica alternativa al correre su strade trafficate e pericolose come quelle della Val Bisagno. Ancora adesso si organizzano corse podistiche e molti , dai principianti agli agonisti, si allenano anche perchè molti tratti sono pianeggianti. E basta alzare lo sguardo per scorgere forre, piccole gole, ambienti ancora incontaminati. Chi vuole, può creare "concatenamenti" con altri sentieri verso la cinta dei Forti, Creto, verso il crinale della Val Polcevera. Per questo è interessante la lettura di "Passeggiate sull'Acquedotto Storico di Genova", di Luciano Rosselli, Nuova Editrice Genovese, 2009.
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 379
Il titolo del "Mercantile" di domenica 1 giugno 2008 è esplicativo. Due grandi atlete liguri, silvia Salis e Emma Quaglia, vincono i titoli universitari di atletica in pista a Pisa. Silvia , con 69.67, raggiunge ancora una volta il minimo olimpico (fissato in 69.30). Emma , con rendimento keniano, vince 3000 siepi e 5000 m in assoluta solitudine. Domenica 1 giugno, inoltre, Emanuele Abate cerca il minimo olimpico sui 110 hs a Ginevra.Una bella giornata per l'atletica nostrana.
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 369
Succede a Bydgoscz, in Polonia, il 19 giugno 2004. Paula Radcliffe non gareggiava in pista dall'agosto 2002, quando si era aggiudicata il primo posto sui 10000 m in occasione dei Campionati Europei di Monaco di Baviera. Una vittoria entusiasmante, sempre in testa dal primo chilometro. Il copione non cambia neanche il 19 giugno 2004 in Coppa Europa. La affianca nei primi chilometri la russa Lilya Shobukova, poi Paula fa tutto da sola. La testa ciondola, ma le gambe spingono eccome. La biondina inglese chiude in 14'29"11, terza prestazione mondiale di tutti i tempi. Ecco i passaggi.
1 km 2'51"77
2 5'43"92
3 8'39"08
4 11'35"21
5 14'29"11 p>"
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 424
Negli anni ottanta si disputò diverse volte la Coppa Europa di Maratona. l'Italia raramente scese dal podio, riuscendo addirittura a vincere nel 1979 a Bruxelles e nel 1981 nella francese Agen. Anni nei quali Gianni Poli, Massimo Magnani e Marco Marchei occuoarono le posizioni di top five iniziando così quella "via italiana" che, poi, avrebbe toccato l'acme con il titolo olimpico di Gelindo Bordin a Seul. Il 19 giugno 1983 la Coppa Europa si disputa in Spagna, a Laredo. E' uno degli ultimi acuti del bicampione olimpico Waldemar Cierpinski: la gara (complice il caldo) si sviluppa su ritmi non altissimi, poi nel finale Cierpinski e il connazionale Jurgen Eberding forzano i ritmi e staccano di qualche metro il tenace Gianni Poli. In volata non può che vincere Waldemar, accreditato dello stesso tempo di Jurgen (2h12'26"). Poli è terzo in 2h12'28", riuscendo a salire sul podio, a conferma di una classe cristallina.Altrettanto bene Marco Marchei, quarto in 2h12'49". Quinto Mark Heilmann (Ddr), 2h12'55". Per soli sei punti (22 contro 28) la Germania Orientale conquista la Coppa Europa davanti agli azzurri, in uno degli ultimi successi di team prima del Crollo del Muro.
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 420
Helsinki, estate 2017. Un sole tiepido illumina la bella capitale finnica. L'unica nota stonata è rappresentata dai gabbiani, dei piccoli "caccia" che si avventano sui gelati dei turisti nei parchi pubblici. Entro nella libreria Stockmann, nel centro, e, esprimendomi in un inglese liceale, chiedo al commesso se hanno un libro su Paavo Nurmi. Spero nella cultura sportiva del popolo finlandese. Delusione! "Non abbiamo niente", mi risponde. Ma non mi arrendo. Vado al piano superiore e nella sezione sport trovo: "Paavo Nurmi, l'uomo che diventò una statua" di Kalle Virtapohja. Il libro contiene foto preziose. Ce n'è una, che la dice lunga sul mito che circondò "l'uomo di ghiaccio" per eccellenza dell'atletica mondiale. L'immagine è del 24 maggio 1926 e Nurmi ha stabilito il record mondiale dei 3000 m in 8'25"4. Siamo a Berlino. Il grande campione è attorniato da una torma di spettatori, atleti, giudici(?) che sembrano in adorazione. Il più vicino sembra quasi un giornalista (forse) nel tentativo di strappare un'intervista al taciturno campione. "Aura e choc", commenterebbe il filosofo Walter Benjamin.
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 389
Sabato 13 giugno si è concluso a San Tan Valley (Arizona) il meeting "Desert Dream", riunione su pista riservata alla categoria juniores. Qua e là qualche risultato di valore come il primo posto di Kate Jenzadrak nei 400 con 54"48, e l'affermazione di John Lester negli 800 m con 1'48"26 davanti a Cruz Culpepper, 1'48"50. Nel miglio femminile affermazione della nazionale di cross Brooke Rauber in 4'48"05; nell'analoga gara maschile vittoria di Isaiah Givens (4'16"52):
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 685
"Peccato per l'interruzione dovuta al Covid- dice Carlo Pogliani- perchè mi sembrava di ritornare al periodo in cui avevo corso in 30'50" i 10000 m. Una disdetta...Avevo fatto bene anche a Verona, correndo la mezza maratona in 1h08'31". Direi non male". Le parole tradiscono un pizzico di delusione, perchè Carlo Pogliani aveva iniziato il 2020 molto bene, collezionando, aggiungiamo noi, anche piazzamenti di prestigio nei cross con la nuova squadra, il gruppo sportivo Alpi Apuane. "E niente, anche quando c'erano le limitazioni più restrittive del lockdown mi sono allenato, seguendo chiaramente le prescrizioni di legge. Non so quante volte ho fatto avanti e indietro viale delle Palme a Nervi, dove abito. Qualche volta mi hanno fermato per controlli e ho presentato l'autocertificazione. Nessun problema". Adesso è seguito dal tecnico Ferrarini: "Abbiamo studiato un anello di cinquecento metri alla Foce, in prossimità del Palasport, dove si possono fare dei lavori di qualità". Anno nuovo, squadra nuova: "Quello delle Alpi Apuane è un team molto affiatato e ricco di grandi individualità. parlo di Vincenzo Agnello (1h04' sulla mezza maratona), di Alessio Terrasi, del keniano Paul Tiongik, di Luca Tocco. Runner molto preparati, ma anche umili. Si sta bene con loro". E adesso, Carlo?: "Stiamo a vedere. Sto preparando un diecimila. Qualche giorno fa, in una gara virtuale organizzata dalla società, ho fatto segnare 15'25" sui 5000 m. Non male per un periodo come questo". Non male no.E speriamo tutti che, verso novembre, si ricominci con gare reali....
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 497
La foto immortala Clive Presst mentre vince il titolo italiano amatori a Carrara davanti a Claudio Mazzola e al piemontese Casula. Giugno 1988. Ancora adesso in molti, al campo scuola di Villa Gentile, si ricordano dell'insegnante di Leeds che fece parlare di sè prima con la casacca dei Maratoneti Genovesi, poi della Gillardo Millesimo. Carattere latino-anglosassone, direi: una grinta terribile in gara, ma poi ironia e amore per la cucina ligure. "Good wine", era la frase preferita.Capace di sessioni di lavoro davvero "hard" come volte volte i 400 m in pista in 1'08", e di correre i 3000 in 8'30" e i 10000 m in 30'38". Tifoso dei "bianchi" del Leeds United, e estimatore del paesaggio ligure. Clive era così.
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 418
Il Tas (Tribunale Arbitrale Sportivo) di Losanna (Svi) ha recentemente squalificato per doping la marciatrice russa Anisya Kirdapkina (20 km dell'Olimpiade di Londra 2012). In base alla sentenza, la marciatrice piemontese Elisa Rigaudo, in quell'occasione sesta, passa automaticamente al quinto posto. Lo stesso organismo ha squalificato la 400entista ucraina Olha Zemlyak. Siccome Olha faceva parte della 4x400, automaticamente la squadra azzurra (Maria Benedicta Chigbolu, Naria Enrica Spacca, Ayomide Folorunso, Libania Grenot) passa al quinto posto (3'27"05). Libania Grenot scala una posizione nella finale dei 400 (da ottava a settima).
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 392
Aprile 1996. Alcuni genovesi prendono parte alla Maratona di Boston numero cento. Da Hopkinton al centro della "Atene americana". La foto li immortala con Orlando Pizzolato, uno dei "padri" della maratona italiana. Da sin a des si riconoscono Giorgio Lunghi, Pizzolato, Angelo Dagnino e Mauro Boccardo.Un'esperienza indimenticabile.