- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 382
In questo periodo si sarebbe dovuto disputare il Memorial Queirolo. La gara, nel ricordo del Federico che correva forte e era un trascinatore del movimento podistico, si disputò per parecchie edizioni a Ferrada di Moconesi, dove il mezzofondista riposa in pace, poi negli ultimi tempi ebbe come percorso di gara, sotto l'organizzazione della Cambiaso Risso, la strada di Monte Moro.L'articolo si riferisce all'edizione del 3 luglio 2008. Roberto Porro coglie il primo posto davanti a Andrea Bifulco e a Enrico Rampa. Si può correre con la grinta, con la testa vuota, magari inseguendo un sogno. Si può correre con la consapevolezza che la corsa non è tutto. Eri tutte queste cose, Federico.
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 389
Martedì 30 giugno altro capitolo della saga della famiglia Ingebrigtsen, questa volta con Jacob e Filip impegnati sugli 800 m della seconda giornata del Memorial Boyden di Oslo (Nor). Entrambi hanno ottenuto i record personali al termine di 800 m piuttostro combattuti, con Jacob che, proprio a qualche metro dal traguardo, ha superato Filip. 1'46"44 contro 1'46"74. Decisamente in forma i ragazzi norvegesi, che stanno dando vibvacità in generale alla ripresa della pista dopo il lockdown
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 343
Il 30 giugno 2019, con gara perfetta, l'olandese (di origini etiopi) Sifan Hassan stabilisce a Palo Alto (California) il record europeo dei 3000 con uno stellare 8'18"49. Anno davvero da incorniciare il 2019. Il record europeo, per la ragazza nata a Adama nel 1993, sarà l'anticipo della stagione estiva che, nella calura soffocante di Doha (Qatar) la vedrà vincere 1500 (3'51"95) e 10000 m (30'17"62) in un'accoppiata di titoli mondiali singolare.Vicenda toccante, la sua,: all'età di 15 anni emigra in Olanda come rifugiata, e ottiene la cittadinanza dei paesi Bassi nel 2013. Dotata di una classe non comune, in grado di spaziare dai 1500 alla mezza maratona (1h05'15"), ha ancora grandi margini di miglioramento...
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 339
HENRIK INGEBRIGTSEN 13'19"65 sui 5000. Lunedì 29 giugno sulla pista del Bislett di Oslo (Norvegia) Henrik Ingebrigtsen, il fratello maggiore della "famiglia che corre" e che vince, ha dominato i 5000 m a invito del Memorial Boyden. Aiutato nei primi giri dalla lepre Sander Buraas, Henrik ha pigiato sull'acceleratore per distanziare i più diretti antagonisti. "Sono moderatamente soddisfatto". Queste le parole di commento del campione norvegese che ha chiuso 13'19"65. Sulla pista del Bislett gli è bastato fare gli ultimi due giri in 2'00" circa per vincere agevolmente. Al secondo posto Narve Nordaas in 13'33"39. Quinto il maratoneta Sondre Moen, ex primatista europeo sui 42,95 chilometri, 13'42"96. Fra le donne affermazione di Sigrid Vag in 16'12"11.
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 389
E' davvero lungo l'elenco dei grandi nomi in gara, giovedì 16 luglio, nel Meeting Città di Savona, che segna la ripresa agonistica internazionale a "San-a". Grazie al know how di Marco Mura e del team che si è venuto a creare nel corso del tempo, in gara ci saranno anche Raphaela Lukudo e Maria Benedicta Chigbolu, componenti della 4x400 azzurra che sfiorò l'ingresso in finale ai Mondiali di Doha. Nel lungo in gara Laura Strati, più volte campionessa italiana, quindi nei 110 hs l'inglese Andrew Pozzi, campione europeo e mondiale al coperto. Interessante anche il peso maschile, con Leonardo Fabbri, mattatore della stagione indoor. Ma l'elenco è destinato a crescere...
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 339
Una serata di settembre che richiamava sempre frotte di podisti, di corridori. Non si chiamavano ancora runner. Da piazza della Vittoria verso la periferia di Struppa. C'era un assortimento fra sacro e profano tipico dell'ondata delle non competitive. Così, in prima fila, mentre i "big" genovesi quasi sgomitano per un posto in prima fila, ci sono concorrenti mascherati, quasi a volere prendere parte a una festa. La seconda edizione, sabato 21 settembre 1974, vede alla partenza meffondisti di buon valore come (da sin a des numero 12 Giampaolo Casula, numero 10 Mario Pitto, 9 Claudio Benzini, 6 Mauro Cubeddu, 16 Vittorio Medica e, in terza fila, Massimo Cugnasco. Il quotidiano 2IKl Lavoro" deducava sempre un ampio servizio alla corsa.
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 378
A proposito di campioni mondiali indoor, la stella dei 110 ostacoli è il britannico di chiare origini italiane Andrew Pozzi: “Andy” in bacheca ha l’oro iridato di Birmingham 2018 sui 60 ostacoli e l’anno prima sempre in sala vinse il titolo continentale. Contro di lui il meglio che gli ostacoli alti azzurri possano offrire, con i vincitori degli ultimi otto titoli italiani Assoluti dei 110m ostacoli e degli ultimi sette ori tricolori dei 60m ostacoli indoor, al secolo Lorenzo Perini (CS Aeronautica), Hassane Fofana (Fiamme Oro) e Paolo Dal Molin (Fiamme Oro). Nei 100 ostacoli donne la stella più attesa è Luminosa Bogliolo (Fiamme Oro). Proprio nel meeting diretto da Marco Mura la ragazza di Alassio iniziò la propria ascesa nella stagione 2018 con un crono da 12.99 che la rivelò al grande pubblico. L’ostacolista allenata da Ezio Madonia (che di Giulio Ottolia, cui è dedicato il meeting, fu l’allievo forse più illustre) e Antonio Dotti avrebbe poi vissuto un 2019 strepitoso, con la medaglia d’oro all’Universiade di Napoli, la vittoria all’Europeo per nazioni e la semifinale raggiunta ai Mondiali: tra le avversarie ci saranno infatti la tricolore Assoluta indoor in carica Linda Guizzetti (CUS Pro Patria Milano) ed Elisa Maria Di Lazzaro (CS Carabinieri).
Donne da copertina pure nell’alto, con le due atlete italiane in attività ad aver superato due metri: sulla pedana della Fontanassa ci saranno Elena Vallortigara (CS Carabinieri), che con l’1.96 del titolo italiano Assoluto indoor si è garantita il minimo olimpico per Tokyo, e Alessia Trost (Fiamme Gialle). Con loro anche Erika Furlani (Fiamme Oro), già argento mondiale Under 18 nel 2013, e il nome nuovo Idea Pieroni (Virtus CR Lucca), nell’ultimo inverno cresciuta fino a un eccellente 1.90, a un solo centimetro dal primato italiano Juniores indoor. “Madrina” d’eccezione della gara sarà l’olimpionica Sara Simeoni, d’oro a Mosca 1980 e primatista del mondo con 2.01.
Il capitolo lanci è ricchissimo di contenuti a partire dal peso e da Leonardo Fabbri: il toscano del CS Aeronautica, autentico mattatore della stagione invernale con il primato italiano Assoluto indoor (21.59) e la seconda prestazione all time all’aperto (21.32), è il faro di un concorso impreziosito pure dalla presenza del campione nazionale francese in carica Frederic Dagee (20.35 all’aperto e 20.36 indoor di primato) e del 19enne Carmelo Musci (Fiamme Gialle), bronzo ai Giochi Olimpici Giovanili 2018 a Buenos Aires (Argentina) e argento europeo Under 18 nella stessa stagione. Molto atteso anche il lungo maschile: Filippo Randazzo (Fiamme Gialle), campione italiano Assoluto in carica da 8.07 di personale, torna sulla pedana dove l’anno scorso atterrò sulla propria rinascita agonistica e trova subito un match con Antonino Trio (Athletic Club 96 Alperia), arrivato a 7.93 indoor prima del lockdown. Il lungo maschile e femminile assegneranno il 1° Trofeo Elio Locatelli, alla memoria del compianto direttore tecnico delle squadre nazionali azzurre.
"""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 396
Savona sarà sinonimo di ripartenza dell’atletica di alto livello in Italia. Il Covid-19 e la gravissima emergenza sanitaria che ne è conseguita hanno solo rimandato l’appuntamento con il nono Meeting Città di Savona-Memorial Giulio Ottolia: l’happening atletico al centro sportivo della Fontanassa si svolgerà giovedì 16 luglio e avrà anche l’onore di aprire idealmente la stagione dell’atletica italiana all’aperto. Savona sarà infatti la prima e più attesa tappa del circuito italiano dei meeting ed è stata promossa nel circuito FIDAL TOP, ovvero nell’elite delle migliori riunioni atletiche d’Italia: a testimoniarne l’importanza e la valenza tecnica anche la copertura televisiva della Rai, consentendo a tutti gli appassionati di godersi da casa l’appuntamento. Il meeting alla luce delle vigenti norme sanitarie si disputerà a porte chiuse: potranno assistere solo gli “addetti ai lavori”.
La rassegna organizzata da CUS Savona e CUS Genova avrà come da tradizione un cast di primissimo ordine allestito dal direttore organizzativo del meeting Marco Mura: una raffica di gare di grande valore tecnico (spesso autentici “antipasti” di Campionato Italiano) condensate in due ore ricchissime di emozioni.
Numerosissime le stelle azzurre che hanno già confermato la propria partecipazione. Partiamo da Davide Re (Fiamme Gialle) e dai 400 metri: il primatista italiano Assoluto (primo azzurro sotto i 45” nella storia dell’atletica), arrivato a un passo dalla finale mondiale 2019, si troverà ad affrontare tutto il “gotha” della specialità in Italia, dagli ultimi due campioni europei Under 20 della prova individuale Edoardo Scotti (CS Carabinieri) e Vladimir Aceti (Fiamme Gialle) a Michele Tricca (Fiamme Gialle) e al bronzo europeo Under 23 Brayan Lopez (Athletic Club 96 Alperia).
A Savona correranno tre quarti dell’Italia finalista iridata 2019 della 4x400 uomini ma anche tre quarti della squadra femminile che a Doha sfiorò l’ingresso tra le migliori otto nella staffetta: Raphaela Lukudo (CS Esercito), Maria Benedicta Chigbolu (CS Esercito) e Ayomide Folorunso (Fiamme Oro), pure bronzo alle World Relays 2019 sempre nella 4x400, si sfideranno cercando un riscontro cronometrico importante, “braccate” anche dall’emergente Virginia Troiani (CUS Pro Patria Milano), scesa a 53.02 venerdì scorso a Milano, e dalle giovani Rebecca Borga (Fiamme Gialle) ed Elisabetta Vandi (Fiamme Oro).
Parlando di donne i fari non possono che essere puntati anche su Larissa Iapichino (Atl. Firenze Marathon), campionessa d’Europa Under 20 del lungo in carica che compirà 18 anni proprio due giorni dopo il meeting. La pedana della Fontanassa la vedrà al centro di una sfida di altissimo livello: contro di lei le dominatrici dei Campionati Italiani Assoluti nelle ultime stagioni Laura Strati (Atl. Vicentina) e Tania Vicenzino (CS Esercito) e l’elvetica Irene Pusterla (già finalista europea), ma non solo. La più blasonata in pedana sarà la francese Eloyse Lesueur: detentrice di un primato da 6.92, nel 2014 a Sopot (Polonia) conquistò il titolo mondiale indoor mentre all’aperto vanta due ori europei tra Helsinki 2012 e Zurigo 2014.
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 362
Oltre a eccellere nello sci, Davide Re , nato a Milano ma trasferitosi poi a Imperia, ha dimostrato fin da cadetto di andare forte. Proprio in quella categoria, con i colori della Maurina Imperia, stabilisce la migliore prestazione dei 300 m. Approda al Cus Torino, quindi , dopo qualche anno interlocutorio, è oro ai Giochi del Mediterraneo di Tarragona (Spagna) con 45"26, ripetendosi poi con la 4x400. Ma il record italiano è ancora in possesso di Galvan. Il 15 giugno del 2019, però, ecco Davide correre in 45"01, ed ecco migliorare l'annoso record italiano (45"12). Poi arriva il favoloso 44"77 in terra svizzera. A Doha solo la sfortuna blocca l'ingresso in finale ai Mondiali. E' il primo nei non ammessi! Il 2019 è stato un anno da incorniciare per il ragazzo delle Fiamme Gialle, seguito a Rieti da Chiara Milardi. Il prossimo 16 luglio Davide è atteso nel Meeting Città di Savona....
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 386
Il 30 giugno 2019 è una giornata da ricordare per Luminosa Bogliolo. Nel meeting svizzero di La Chaux de Fonds, cittadina che vive di sport, in batteria, l'ostacolista alassina vince con 12"78 sfiorando l'annoso record nazionale di Veronica Borsi (12"76). Solo due centesimi (cosa sono?) la separano da una grande gioia. In finale sembra arrivare il giusto premio: 12"76, record uguagliato! Ma la gioia dura poco. Il vento è superiore alla norma (3.1). Ma sarebbe ingiusto ridurre la stagione 2019 al record mancato: l'anno sarà indimenticabile per "Lumi". Ricapitoliamo qui sotto le sue nove prestazioni sotto 12"90 (fra le quali spiccano le vittorie alle Universiadi e in Coppa Europa)
12"78 La Chaux de Fonds (Svi)
12"79 Napoli
12"80 Doha
12"83 Bydgoscz (Pol)
12"83 Chorzow (Pol)
12"85 Bressanone
12"86 Napoli
12"87 Bydgoscz
12"89 Nancy (Fra)
""""""""""""""""""""""""""""
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 371
Il 29 giugno a Helsinki si mette in bella evidenza un mezzofondista norvegese. Si tratta del 23enne Vebjorn Rodahl, che stabilisce il record nazionale degli 800 con 1'44"30 davanti al futuro primatista mondiale, Wilson Kipketer, 1'44"35. Una lotta fino all'ultimo metro che appassiona il folto pubblico sugli spalti.Antesignano del boom attuale dell'atletica norvegese, Vebjorn vivrà il giorno dei giorni circa un anno dopo, quando conquisterà il titolo olimpico a Atlanta in una delle più grandi finali mai viste. Arriverà il titolo a quattro cerchi con 1'42"58 davanti al sudafricano Hezekiel Sepeng e al keniano Fred Onyancha. Tornando a Helsinki, Andrea Giocondi è ottavo con 1'46"71. Nei 10000 vinti dallo spagnolo Antonio Serrano (27'56"99) Stefano Baldini è terzo con 27'57"86. Quinto Vincenzo Modica (28'01"65).
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 352
Ancora adesso la gente, in Portogallo, la chiama "Rosinha". Oggi compie glia nni Rosa Mota, maratoneta che ha contribuito a fare conoscere il running femminile in tutto il mondo con la grande classe della quale era dotata. Campionessa europea all'esordio sulla distanza a Atene'82, campionessa olimpica a Seul'88, campionessa mondiale a Roma'87. Due volte prima a Boston, vincitrice a Rotterdam, Tokyo e Chicago. Ha realizzato un personale di 2h23'29". E' nata a Foz do Douro il 29 giugno 1958.
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 406
Anni settanta. Il torinese Giovanbattista Bassi, campione mondiale militare 1971, vince la Traversata di 23 chilometri del Golfo dei poeti sul percorso La Spezia-Portovenere e ritorno. Bassi chiude in 1h22'48" davanti ai genovesi Vittorio Medica, 1h23'01" e Angelo Pirisi, 1h25'02". Seguono nell'ordine il toscano Massimo Bedini e il genovese Massimo Cugnasco. Per soli quattro secondi Bassi manca il record della corsa, stabilito dal mitico Luciano Acquarone. Fra le donne prima al traguardo la cussina Emanuela Visconti.
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 356
Mercoledì 1 luglio debutto agonistico dopo il lockdown per la biellese dell'Atletica Arcobaleno Stefania Biscuola, accreditata di 2'05"62, che gareggia nel Meeting di Bellinzona (Svizzera). Sui due giri di pista la forte mezzofondista se la vedrà soprattutto con Juliette Morath e con la lombarda Gaia Pigolotti (Atletica varese), che ha corso in 2'12"32. Rompe il ghiaccio la Biscuola, e la riunione ticinese senz'altro offre spunti interessanti.
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 6312
Camminare può essere considerato pericoloso per l’ordine pubblico. È quanto, con tinte fosche, rende il grande scrittore di fantascienza Ray Bradbury (lo stesso di Farenheit 451) ne “Il pedone” (1961). Come sempre Leonard Mead, il protagonista, fa la camminata serale…
“Era ormai a un isolato da casa sua quando un’automobile solitaria girò di colpo l’angolo e lo centrò con un violento cono di luce. Al primo momento rimase immobile, poi non diversamente da una falena, accecata dal bagliore, si sentì attratto verso la fonte. Una voce metallica suonò nel silenzio”. “Si fermi. Resti dov’è. Non si muova”. Si fermò. “Mani in alto!”. “Ma…” disse. “Mani in alto! O spariamo!”. La polizia, naturalmente. “Perché è uscito di casa?”. “Per camminare, disse Leonard Mead”. “Camminare!”. “Solo camminare, disse con naturalezza, ma mentre un gelo gli saliva lungo la schiena”. “Camminare, solo camminare, camminare?”. “Sissignore”. “Camminare dove? A che scopo?”. “Camminare per prendere aria. Camminare per vedere”. “Il suo indirizzo, prego?”. “Saint James street, numero 11”. “E lei ha dell’aria in casa sua, signor Mead, ha un condizionatore d’aria?”. “Sì”. “ Eha un televisore in casa, uno schermo da guardare?”. “No”. “No?”. Vi fu un silenzio crepitante, che suonò come un’accusa. “È uscito da solo per camminare, signor Mead?”. “Si”. “Ma non ci ha detto per quale scopo”. “Ve l’ho detto: prendere aria, e per il piacere di camminare”. “Lo fa spesso?”. “L’ho fatto per anni, tutte le sere”. L’auto della polizia era acquattata al centro della strada, con la sua gola radiofonica che ronzava fiocamente. “Bene signor Mead”, disse. “Non c’è altro?”, chiese educatamente Mead. “No - disse la voce - è tutto”. Vi fu uno scatto metallico e come un lungo sospiro. Lo sportello posteriore della macchina della polizia si aprì lentamente: “Salga”. “Un momento, io non ho fatto niente!”. “Salga”. “Io protesto. Non avete il diritto di….”. “Signor Mead!”. Leonard Mead avanzò rassegnato, vacillando appena, ma con le spalle improvvisamente curve. Mentre passava davanti al parabrezza guardò all’interno dell’auto. Come si aspettava non c’era nessuno seduto sul sedile anteriore, non c’era nessuno nella macchina. “Salga”. Posò una mano sullo sportello e scrutò sul sedile posteriore, che era una piccola cella, una piccola prigione nera, con le sbarre. “Dove mi portate?”. La macchina esitò, o piuttosto emise un leggero, brevissimo ronzìo e uno scatto: “Al Centro di Ricerca Psichiatrica sulle Tendenze Repressive”.
Il pedone – The Pedestrian di Ray Bradbury, Fantasy & SF, febbraio 1952.
Pedoni
sovversivi
Danilo Mazzone
Ray Douglas Bradbury è stato narratore e sceneggiatore televisivo e cinematografico.
Nato nel 1920 in Illinois, si è diplomato a Los Angeles.
Ha fatto il venditore di giornali agli angoli delle strade di Los Angeles dal 1938 al 1942, trascorrendo le notti alla biblioteca pubblica e le giornate alla macchina da scrivere.
È diventato uno scrittore a tempo pieno nel 1943.
Molti suoi racconti sono apparsi in periodici prima di essere raccolti in Dark Carnival nel 1947.
La sua fama nasce con la pubblicazione di The Martian Chronicles nel 1950 (pubblicato in Italia da Mondadori con il titolo Cronache marziane nel 1954 tradotto da Giorgio Monicelli, omonimo del regista e lontano parente di Arnoldo Mondadori).
Dal romanzo Fahrenheit 451, del 1953 (in Italia tradotto sempre da Giorgio Monicelli e pubblicato dall'editore Martello nel 1956 col titolo Gli anni della fenice) considerato il suo capolavoro, François Truffaut ha tratto un film che è diventato un culto.
L'articolo è uscito sulla rivista informatica trekkenfild di giugno 2020
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 318
"Cross,scuola di campioni", intitolava un vecchio libro. Le due foto inquadrano due modi diversi di intendere la corsa campestre. La prima si riferisce al Campionato mondiale del 1978. Sul "muro di fango" di Glasgow l'irlandese John Treacy (maglia verde) inizia l'attacco che lo porterà a vincere l'oro. Più che un cross sembra una gara di ciclocross, visto il mare di argilla che si appiccica ai concorrenti...Nella seconda tutto appare più levigato. New York, marzo 1984. Conducono in testa l'americano Patrick Porter, Tim Hutchings (con la canotta del Galles) e il portoghese Carlos Lopes, che vincerà. Al confronto, sembrano attori di Hollywood. La fatica sarà la stessa.
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 376
Dal 1981 al 1988 la staffetta "Dodici per un'ora" si tenne su un anello di circa 300 metri circostante la pista di 200 m del Palazzetto della Foce. Indubbiamente una location particolare per una competizione che, in seguito, sarebbe migrata a Villa Gentile. La partecipazione, anche in veste al coperto, non mancò mai. Per diversi anni furono proprio gli organizzatori (il team dei Maratoneti Genovesi) a vincerla. Nella foto si riconoscono Massimo Schella e Claudio Masini (accosciati) e, in piedi in prima fila, Piccini e Alberto Azzarini. In seconda fila Emilio Sciaccaluga.
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 334
In questo strano e contraddittorio periodo sembra che una sorta di "giacimento minerario" di prestazioni e gare sia diventato
il Nord Europa, in particolare l'area scandinava e baltica. La notizia è trapelata due giorni fa. A Alborg il danese 15enne Axel Vang Christensen (classe 2004) ha corso i 3000 st in 9'07" e i 5000 in 14'06". Non è la prima volta che il giovane mezzofondista faccia parlare di sè. L'anno scorso, a 14 anni, aveva corso i 10000 m i 30'50". Non sappiamo ancora le modalità delle gare (se competizioni vere e proprie o test), ma i risultati sono eccezionali. Axel è sulla strada del norvegese Jacob Ingebrigtsen, che sta stupendo il mondo intero. Speriamo.....
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 330
Helsinki, 29 giugno 1989. Stagione, quella del 1989, senza olimpiadi e mondiali. E allora l'interesse, le sfide, convergono sui meeting internazionali. Quella serata finlandese vede Salvatore Antibo estremamente determinato nel tentare il mondiale sui 10000 m. Nel mirino del siciliano, l'anno prima argento all'Olimpiade di Seul sulla stessa distanza, 27'13"81 del portoghese Fernando Mamede, primato conseguito poco più a nord, a Oslo, cinque anni prima. La gara parte subito forte: aiutato da Domingos Castro, Totò al secondo chilometro passa in 5'24"49, addirittura con dieci secondi di vantaggio nei confronti dell'ombra virtuale di Fernando.E il vantaggio c'è ancora a metà gara: 13'34"38. Una proiezione che avvicina il generoso runner al limite (allora quasi invalicabile) dei 27 minuti.Ma c'è un piccolo etiope, Addia Abebe, ancora junior, che gli si incolla. Poco più indietro Francesco Panetta. Negli ultimi chilometri Antibo e Abebe si controllano, forse per questo l'andatura cala. Nell'ultimo chilometro Salvatore aumenta il ritmo: l'ultimo mille sarà 2'38"03. Non basta a realizzare il mondiale, ci sarà il limite italiano con 27'16"50, ma la folla sarà tutta per lui, per quel modo generoso, coraggioso, di andare in testa, senza troppi calcoli. Ecco i passaggi della gara mille per mille
1000 m 2'42"73
2000 5'24"49
3000 8'09"45
4000 10'49"32
5000 13'34"38
6000 16'24"63
7000 19'08"96
8000 21'53"88
9000 24'38"47
10000 27'16"50
""""""""""""""
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 369
TAMBERI 2.30! Grande giornata di Gianmarco Tamberi, che vince il Tac di Ancona con 2.30, aggiungendo cinque centimetri al record stagionale. Una prova entusiasmante, che proietta Gimbo ai vertici della specialità mondiale anche se si parla di test di allenamento certificati.Negli 800 donne ottimo 2'04"62 di Irene Baldessari. Nell’analoga gara maschile successo dell’azzurrino Simone Barontini (Fiamme Azzurre), 1’50”32, nonostante la resistenza del sorprendente Victor Curcuianu (Acsi Campidoglio), secondo con 1’51”38.