- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 352
Vince senza peraltro entusiasmare Mo Farah: sabato l'asso inglese ha vinto la Mezza Maratona di Antrim (Irlanda del Nord) in 1h00'27" precedendo, questa sì la novità della giornata, il primatista nazionale inglese dei 5 km su strada Marc Scott, secondo non troppo distante in 1h00'39". Non riesce al neorecordman mondiale dell'ora il compito di migliorare il record britannico (59'32") in suo possesso. Idem la gara femminile, vinta senza troppi sussulti da Lilly Partdrige in 1h11'36".
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 347
Recco, capitale gastronomica della Liguria e pallanuotistica dell'Italia, è pronta sabato 12 settembre a vivere una giornata intensissima all'insegna dell'Aquathlon, specialità polisportiva che propone corsa, nuoto e corsa. Dal lungomare Bettolo, via strategica della cittadina ligure, si parte verso Mulinetti con una frazione di 2,5 chilometri, si ritorna sul lungomare e qui c'è il cambio per la frazione di nuoto, un chilometro e mezzo nello spazio mariino antistante la spiaggia libera recchese. Alla foine, di nuovo frazione podistica. Iscritti 200 atleti.Si inizia alle 15.
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 542
Trionfo slovacco nella marcia, venerdì 11 settembre, in occasione del Meeting di Samorin, che fue sede, qualche anno fa, degli Europei di cross. Nei tre chilometri del "tacco e punta" è arrivata la migliore prestazione sui 3000 metri da Miroslav Uradnik in 11'07"21 davanti al campione olimpico di Rio 2016 Matej Toth, 11'22"47. Nell'alto primo posto del bielorusso Maksim Nedosekov con 2.25, stessa misura ma penalità in meno rispetto al lituano Adrjus Grebauskas,. Nel lungo altro successo della bielorussa Anastassja Mironchuk-Ivanova con 6.70 e vento nei limiti. Nel martello uomini sorprendente vittoria del greco Hristos Frantzeskakis con 75.34. Nei 400 donne primo posto e record del meeting dell'inglese Lavial Nielsen con 51"70.
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 391
Domani, sabato 12 settembre, Eyob Faniel, attuale primatista italiano di maratona, prova di nuovo a migliorare la migliore prestazione italiana sui dieci chilometri su strada (28'08" di Daniele Meucci). Ci prova alle 16 a Monza. Faniel, qualche settimana fa, aveva corso in 28'12" a Lens (Francia).
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 359
Alla faccia del clima mediterraneo della Riviera, quel giorno a Genova nevica. E' raro vedere la "bianca visitatrice" a Zena, e allora si capisce che, forse, quella sarà una giornata speciale...I tam tam avevano annunciato un 200 metri organizzato proprio per Pietro Mennea. Anno 1983: il primo dell'edizione dei Mondiali di atletica. Sta a vedere che il grande velocista azzurro vuole lanciare un segnale in vista di Helsinki? Il singolare è che, in contemporanea, al palasport si svolge la staffetta "Dodici per un'ora", sotto l'organizzazione dei Maratoneti Genovesi. Ma non c'è invasione di pista, tutto si svolge nell'anello esterno al prezioso ovale in legno canadese, così apprezzato per le risposte elastiche. A metà pomeriggio ecco Mennea riscaldarsi silenziosamente, da solo. Nessuno osa avvicinarsi. Mentre si susseguono i cambi della staffetta, ecco lo start della gara. Mennea si fa il segno della croce, si posiziona sui blocchi. Via! La partenza, complice la curva rialzata, non è delle più felici. Ma poi accade il miracolo. Pietro si trasforma letteralmente già sul rettilineo opposto all'arrivo. Il legno canadese rimbomba. Sull'ultimo rettilineo la "freccia del Sud" si trasfigura letteralmente. Taglia il traguardo, Qualcosa fa capire che ci sarà qualcosa di grande. Ed ecco la notizia: 20"74, nuovo record mondiale indoor! Il palasport impazzisce, i cosiddetti "tapascioni" circondano d'affetto il grande campione, lo vorrebbero abbracciare, Pietro reclama un attimo di tregua. Poi lo chiamano nella sala stampa molto spartana. Lo vuole sentire al telefono Primo Nebiolo. Pietro scende i gradini, firma autografi, è disteso, quasi in uno stato di beatitudine. Record mondiale dei 200 indoor....
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 380
10 settembre 1972. Finale olimpica dei 5000 metri a Monaco di Baviera. In gara mostri sacri come il finlandese Lasse Vire, l'altro finnico Juha Vaatainen, campione europeo in carica dei 10000 m, il tunisino Mohamed Gammoudi, il belga Emil Puttemans e soprattutto l'americano Steve Prefontaine, leader mondiale della distanza. Con il piglio aggressivo, quasi ribellistico che tanto lo ha reso famoso, "Pre" forza verso il quarto chilometro. Sembra fatta, il corridore dell'Oregon sembra a un passo dal sogno a cinque cerchi. Ma i sogni sfumano agli ultimi trecento metri. Il finlandese Lasse Vire, con l'ultimo giro in 56", supera Prefontaine e vince in 13'26"4. Dietro, si consuma il dramma: all'inizio dell'ultimo rettilineo Prefontaine è ancora secondo, ma è come una preda afferrata da due falchi in picchiata. Cos'ì, esausto, viene superato da Mohamed Gammoudi , tunisino, 13'27"4, e dall'inglese Ian Stewart, 13'27"8. Amaramente quarto, Pre ha solo la soddisfazione di arrivare davanti a Puttemans. Ma la gente ama anche i magnifici perdenti...
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 376
Reduce dalla splendida impresa del record mondiale dell'ora su pista, "sir" Mo Farah sabato 12 settembre torna sulle strade per cercare di migliorare la migliore prestazione inglese di mezza maratona (59'32" in possesso dello stesso, a Lisbona nel 2015). Location del tentativo la città nord irlandese di Antrim. "Mo" in realtà ha corso meglio, in 59'07" a Newcastle, ma il risultato non è omologabile perchè il percorso presenta molti tratti in discesa. Con lui anche il neo primatista inglese di 5 km su strada Marc Scott, ma è chiaro che l'attenzione è tutta su di lui.
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 399
Migliore prestazione mondiale 2020! Meglio di così, al rientro dopo il raduno estivo di Livigno, non poteva fare l’azzurra Valentina Trapletti (Esercito) che ha vinto con 44’21”14 i 10 chilometri su pista di marcia della riunione regionale a inviti di Bergamo giovedì 10 settembre. Molto regolare l’andatura della Trapletti: 22’11” circa ai 5000, per poi concludere con più di due minuti di vantaggio nei confronti di Federica Curiazzi (Atletica Bergamo), 46’17”72, e Martina Casiraghi, sua consocia, 49’24”14.
http://www.fidal.it/risultati/2020/REG24204/Index.htm
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 307
15 novembre 1964. A Genova viene assegnata un'edizione del campionato italiano di maratona.Un circuito sulla cosiddetta "Pedemontana" (corso Europa e dintorni) con arrivo allo stadio Carlini. Fu un confronto acceso fra Antonio Ambu e Silvio De Florentiis (nella foto seguito da Giuseppe Malaspina, allenatore anche di Abdon Pamich). Alla fine prevalse Ambu in 2h15'27" davanti a "Sisso", 2h15'57", tempo incredibile per quei tempi, ma la distanza si rivelò inferiore...
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 306
L'americano Ryan Hall, detentore del primato Usa di maratona con 2h04'58" (sub judice perchè la gara di Boston nel 2011 fu aiutata dal vento), sabato 5 settembre ha debuttato come ultramaratoneta. Ha chiuso in 12h47'46" la 43 miglia (circa 69 chilometri) Creste Butte sulle montagne del Colorado. Come potete immaginare, non era propriamente una gara piatta....Un nuovo percorso agonistico dopo l'annunciato ritiro dalle maratone?: "E' stata dura. E' presto adesso per dirlo...". Sicuramente un'esperienza da aggiungere al curriculum sportivo di indubbio valore.
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 380
La 23enne Lea Simonini (Duferco Spezia) mercoledì 9 settembre ha ottenuto un buon risulttao con il quinto posto negli 800 metri del Trofeo Crotti su pista a Modena:Lea si è piazzata al quinto posto degli 800 in 2'14"42 nella gara vinta da Elena Pradelli (Fratellanza Modena) con 2'11"35. Nelle altre gare da segnalare 2.14 nell'alto di Eugenio Meloni e 1'49"91 sugli 800 dell'emiliano De Benti.
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 398
Anche l’atmosfera solenne, con la partenza vicino al Monumento del Milite Ignoto, faceva venire il magone. Il colpo di pistola è stato una liberazione”. Una partenza da temerari, quasi da incoscienti, tanta era l’adrenalina addosso. Un tuffo in un bagno di folla, assiepata dietro alle transenna. Le fiaccole illuminavano un percorso antico: “ Sono passato in 31’30” ai primi dieci chilometri con il gruppetto di testa. Non sentivo niente. Ero vicino a Popov e Magee. Qualche chilometro dopo, Abebe sbuca dal nulla, dal buio con il marocchino Rhadi. Correva leggero, senza faticare, concentrato”. Come nelle sequenze indimenticabili de “Il maratoneta”. Lì c’è già il Bikila con le scarpe delle Olimpiadi di Tokyo, unico uomo (insieme con l’ex DDR Waldemar Cierpinski) a vincere la maratona olimpica due volte consecutive. Almeno nelle prime fasi Silvio è con lui. “Qualche mese prima avevo vinto una gara di 33 chilometri a Cittadella di Padova. Subito in testa e via. Era una preparazione sommaria, lontana da quelle di oggi. La gara dei 42,195 chilometri era considerata una pazzia. I tecnici della Nazionale la facevano fare ai mezzofondisti con troppa superficialità”. L’atleta scalzo, avrebbero poi rivelato le riviste, al di là dell’aspetto naif, aveva svolto una mole di lavoro ingente nell’Amba di Entoto, 2.000 metri di quota a circa trenta chilometri da Addis Abeba. Il tutto in solitudine, sotto la guida dello svedese Niskanen: “ Chiamavano anche me lupo solitario quando partivo da Creto verso Montoggio, dall’albergo dove Catto della Trionfo Ligure, un mecenate, praticamente mi pagava la stanza. Non c’erano né nebbia che freddo che tenessero. Ogni tanto da Roma arrivava una specie di diaria, si “assegno della bistecca”, come lo chiamavo.Al trentesimo chilometro nessuno scherza più sulla sagoma ossuta e scalza di Bikila, che sfilaccia con un allungo imperioso il plotoncino dei favoriti. Gli resiste solo un altro africano, il marocchino Rhadi. Gli altri sono figure ingobbite dalla fatica, illuminate dalle torce su un percorso spettacolare ma insidioso. “A dir la verità, uscendo fuori dalla retorica, fu un percorso bello fino all’Appia Antica. Lì, troppo ciottolato, troppo asfalto dissestato. Chissà come ha fatto Bikila a vincere…Nel 1965, quando gli assegnarono il Premio Colombo a Palazzo Tursi, gli dissi che c’ero anch’io a Roma. Si congratulò, aiutato dall’interprete, ma fece una faccia come a dirmi: “ma hai beccato 15 minuti!”. E l’Africa per la prima volta vince una medaglia, con Abebe che arriva primo sotto l’Arco di Costantino in 2h15’16”, nuovo record mondiale. Silvio chiuderà onorevolmente in 2h31’54” al 32° posto. Sono passati 50 anni, ma Bikila (nome che in aramaico significa “fiore che cresce”) è ancora considerato il più grande di tutti tempi nella storia di questa specialità di geniali faticatori. Quando glielo facciamo notare. Silvio sorride soddisfatto, come chi abbia condiviso, in quella calda e appassionata serata romana, l’inizio di un mito.
"""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 396
Pasquetta del 1995. Giorno tradizionale della Scarpa d'oro di Vigevano (Pavia), poco più di otto chilometri con passaggio nella magnifica Piazza Ducale. Il savonese (di Roccavignale vicino a Millesimo) Valerio Brignone si supera, ed è quinto a un solo secondo da Genny Di Napoli, riuscendo a precedere un grandissimo come Francesco Panetta. Pensiamo l'acme in carriera di un mezzofondista che, ancora adesso, dice la sua a livello internazionale come master.
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 370
Da venerdì 11 a domenica 13 settembre sono in programma a Rieti i Campionati italiani allievi su pista. Non molto nutrita, a dir il vero, la compagine ligure, che comunque può contare su due giovani in grado di salire sul podio. Entrambi sono dell'Atletica Arcobaleno. Si tratta di Anabel Vitale (100 ostacoli) e del quattrocentista Marco Zunino. Zunino nel 2019 ha vinto il titolo italiano di categoria : Anabel, originaria di Pietra Ligure, può dire la sua sugli ostacoli alti. E' lecito sperare.
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 389
Nell'allegato trovate le modalità di accesso al campo di Villa Gentile come nel comunicato della società Quadrifoglio.
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 354
Martedì 8 settembre non si sono fatti attendere i risultati dal Meeting di Dessau (Ger), anche se in concomitanza c'erano riunioni interessanti come quella di Ostrava (Cec). Proprio al penultimo salto, quasi nell'ombra, la campionessa europea in carica Malaika Mihambo ha trovato il balzo giusto con 7.03, migliore prestazione mondiale dell'anno. La lunghista ha proprio tenuto con il ftao sospeso gli spettatori, superando nella classifica la bielorussa Bekh-Romanchuk, peraltro sempre efficace con 6.84. Nei 100 hs affermazione di Elvira Herman (Bielorussia) con 12"85 nei limiti del vento.Nell'alto vittoria dell'ucraina Yulya Levchenko con 1.96.
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 387
Dieci settembre 1960, Roma. Parte dal Campidoglio, verso le 17.30 di un caldo pomeriggio di fine estate, con un tipico ritorno di canicola, la maratona delle Olimpiadi. La gara che, tradizionalmente, suggella i Giochi. Molti non sanno ancora che quella sarà la Maratona. Il mito dell’Africa di invincibili, imbattibili corridori, dell’Etiopia che sforna grandissimi mezzofondisti, inizia proprio quel giorno.C’è anche un genovese, dal fisico filiforme ma dalla classe immensa, dalla volontà di ferro, sulla linea di partenza della gara che tocca i luoghi più belli della Città Eterna: Silvio De Florentiis. Il padre, Umberto, era giunto ottavo nei Campionati Europei di Parigi del 1938. L’atletica era una tradizione per questa famiglia di artigiani (parrucchieri) immigrati da Penne, Abruzzo. “Non credevo ai miei occhi. Ero lì, con il russo Popov, il belga Vandendriessche, l’inglese Kelly. Mi sembrava di essere in una favola, tanto più che avevo letteralmente preso per i capelli l’unica maglia azzurra a disposizione, vincendo la qualificazione di Mondovì a spese di Tommaso Assi. Era un sogno partire in quella gara”. Classe 1936, sembra percorso da una corrente elettrica quando ricorda dalla sua casa di Quinto gli anni ruggenti: “ In quei momenti avrei voluto attirare da quelle persone tutto il meglio. L’atletica per me è stata una seconda moglie. Leggevo su riviste programmi di preparazione. Non mi stancavo mai”. La maglia azzurra delle Olimpiadi di Roma era una grande conquista per l’ex ragazzo della Sant’Ugo, società di Oregina: “All’epoca vincevo quasi tutte le Bissolati. Aveva iniziato così”. Chilometri macinati al Pio XII, sulla pista del vecchio impianto di Cornigliano: “Andavi a fare la doccia e sputavi polvere rossa. Erano gli effetti dell’inquinamento delle acciaierie”. (prima parte-continua)
"""""""""""""""
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 365
Ogni tanto una buna notizia: Pino Macrì è stato dimesso dall'ospedale ed è a casa. Dopo la grande paura per un malore, qualche settimana fa, dopo controlli necessari e cure, la situazione clinica è migliorata e adesso l'ex siepista può stare tranquillo fra le mura domestiche. Tiriamo un sospiro di sollievo.
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 429
Lunedì 7 settembre Molly Huddle è tornata alle gare. Per chi non lo sapesse, Molly, 36 anni, è detentrice del record americano all time dei 10000 metri, quel tempo di 30'13"17 ottenuto all'Olimpiade di Rio 2016 in una delle più grandi gare mai corse. Lunedì scorso, a Newton (Massachusetts) . Molly ha vinto un 5000 in 15'20"80. Niente di eccezionale per lei: ma non gareggiava dai Trials di maratona dello scorso febbraio. Nelle altre gare, da notare 7'50"97 sui 3000 di Eric Jenkins.
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 327
Con un poderoso allungo nell'ultimo giro, Ludovica Cavalli, la genovese in forza alla Bracco Atletica, ha vinto martedì 8 settembre la gara under 23 dei 1500 inserita nel Palio della Quercia di Rovereto(Trento). Letteralmente rigenerata dopo il periodo in altura al Sestrière, la giovane mezzofondista negli ultimi 400 m ha distanziato la coriacea canadese Andy Tomson per andare a vincere in 4'20"12, tempo assai vicino al personale.