- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 350
Un raggio di sole in una giornata difficile: è il tempo di 2h22'04" con il quale la keniana Diana Chemtai Kipyegei ha vinto la 42esima Maratona di Istabul, con visioni da sogno sul Bosforo e Mar Nero. Piu' normale l'ordine d'arrivo maschile, caratterizzato dal primo posto del keniano Bernard Sang in 2h11'49" davanti al connazionale Felix Kimutai , 2h12'00", e all'etiope Hailu Bekele, 2h12'23".
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 523
SIMONE REGAZZONI- FILOSOFIA E CORSA POP
“Le mie considerazioni partono dai filosofi greci, dai classici come Platone. Le opere principali del grande greco partivano dalla palestra. Fu il primo a parlare di “postura ideale”, a precorrere i tempi”. Parla in modo febbrile, è un fiume di parole Simone Regazzoni, filosofo 40enne allievo del franco algerino Jacques Derrida, attualmente docente all’Irpa di Milano sotto la guida di Massimo Recalcati. Fa venire in mente, con il modo appassionato, le lezioni di Michel Foucault: “Platone è conosciuto come un precursore dell’Idealismo, del corpo come prigione dell’anima.Molta della filosofia parte da questo assunto. In realtà nel dialogo “Timeo” è lo stesso Platone a affermare come l’anima si possa perdere, senza il contributo del corpo. In altri Dialoghi Platone parla con allievi che ne vengono da una seduta di corsa. Il nome Platone deriva da “ampie spalle”, e sottolinea come si raccomandasse di fare esercizio fisico. Lui era specializzato soprattutto nella lotta. Ne “La Repubblica” e “Le Leggi” è lo stesso Platone a parlare di dieta, nel senso di regime alimentare e stile di vita. Parlerei di Filoponia”. Gli chiediamo di approfondire l’argomento: “La Filoponia è l’amore dell’esercizio fisico. Chi ha sperimentato fisicamente la paura, la fatica, la stanchezza, è in grado di affrontare la realtà, e quindi di essere un bravo cittadino. In molte opere di Platone c’è molta fisicità, a dispetto di concetti come “amore platonico”. Quando Platone, ad esempio, descrive la morte di Socrate, descrive l’irrigidimento dei piedi, degli arti. Quindi parte dalle nostre appendici, dalle parti più legate al contatto fisico con la terra”. Un tema ripreso sorprendentemente, secoli dopo, da Friedrich Nietzsche, grande studioso dei filosofi greci e della Tragedia: “Nei suoi scritti Nietzsche parla dello stato di beatitudine dopo sei ore di camminata; egli stesso consiglia passeggiate. Restando in ambito germanico, Richard Wagner si sentiva ispirato dopo scalate in montagna. Provava un senso di ascesi”. Regazzoni ha studiato David Thoreau, l’autore di “Camminare”: “Qui il sentimento preponderante è quello del contatto con una natura selvaggia, incontaminata, la cosiddetta “wilderness”. Lui si costruisce una casetta in una località sperduta sui monti, e adotta uno stile filosofico lontano dagli “studiosi da tavolino". Ed è forse questo il concetto di filosofia “pop”. “Nelle mie lezioni di Filosofia a Torino portavo gli studenti a a passeggiare nei parchi. I filosofi peripatetici (antica Grecia-ndr) asserivano come, al termine di passeggiate, si sviluppassero pensieri elevati”. Regazzoni corre da qualche anno: “Corro non più di dodici chilometri. Lo faccio per una questione cardio, per il benessere fisico. Sarà forse banale nel dire che, dopo una corsa sull’Acquedotto Storico (periferia nord in Valbisagno a Genova-ndr), provo una sensazione di benessere unica”. Fondamentale è stata la frequentazione di Regazzoni a Parigi con Jacques Derrida, autore di testi fondamentali come “Spettri di Marx”. “Ne “La carte postale” Derrida a un certo punto della corrispondenza amorosa con la fidanzata dice: “…Non ce la faccio più, vado a correre”. Siamo nel 1977, agli inizi del boom della corsa: Jacques aveva giocato a calcio in una squadra di Algeri. A Laguna Beach, negli Stati Uniti, andava a fare lezioni in skate board. E correva.E’ stato il fondatore della “decostruzione” filosofica. Il modo pop di fare filosofia è partito da Umberto Eco, che ho conosciuto, da Gramsci, da pensatori che si sono accostati senza arroganze alla cultura di massa. L’azione della filosofia è carnale”. E la corsa è fatta di ossa, carne, corpo…….
SIMONE REGAZZONI. E’ nato a Genova nel 1975. Dopo la Laurea in Filosofia, ha studiato a Parigi sotto la guida di Jacques Derrida (Algeri 15.07.40- Parigi 09.10.04), filosofo, scrittore e epistemologo, noto per la teoria della “Decostruzione” del pensiero. Ha insegnato presso l’Università Cattolica di Milano. Attualmente è incaricato di un corso presso l’Irpa di Milano con Massimo Recalcati. Fra i suoi libri “La Filosofia di Harry Potter”, Ponte alle Grazie, 2017 e “Jacques Derrida, il desiderio della scrittura”, Feltrinelli, 2018. La sua ultima fatica, “La palestra di Platone- la filosofia come allenamento”, è uscita negli ultimi giorni di settembre’20 per i tipi di Ponte alle Grazie.
Danilo Mazzone
""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 362
New York, 5 novembre 1989. Esattamente 31 anni fa....il tanzaniano Juma Ikangaa, vero stakanovista delle corse su strada, questa volta si prende la scena e il primo posto della Maratona della Grande Mela. Mezzofondista che scalpitava già dalla linea di partenza, si mette subito in testa al gruppo dei favoriti e preme sull'acceleratore già dal primo chilometro. C'è anche Belayneh Dinsamo, il primatista mondiale, l'uomo da 2h06'50" che aveva stupito il mondo a Rotterdam lo scorso aprile, a scandire il ritmo, ma non è giornata. Gelindo Bordin, campione olimpico in carica, si accoda. L'azione di Ikangaa è travolgente: a metà gara passa in 1h03'44", ed è solo. Dietro, cedono tutti, eccetto una coppia formata dall'americano Ken Martin e da Bordin. Tutti gli altri (ivi compreso il formidabile inglese Steve Jones) accusano distacchi pesanti. Juma cede un pò nella seconda parte, ma vince in 2h08'01", nuovo record della corsa, a un nulla da un crono under 2h08'00" che avrebbe davvero fatto gridare al miracolo. Ed è grande anche Gelindo, che è terzo in 2h09'40", superato di soli due secondi da Martin. Un'altra grande prova.
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 327
Domani, 5 novembre 2020, Eliud Kipchoge compirà 36 anni, essendo nato il 5 del 1984 a Kapsisiywa (Kenya). Il primo uomo riuscito a correre la maratona in meno di due ore anche se in condizioni particolari, (il 10 ottobre 2018 a Vienna, 1h59'41"), in realtà si fece le ossa in tantissime competizioni su pista, riuscendo a vincere il titolo mondiale dei 5000 nel 2003 a soli 19 anni. Le imprese più grandi sono state la migliore prestazione mondiale in maratona con 2h01'39" , il primo posto all'Olimpiade di Rio de Janeiro 2016 con 2h08'44", i successi a Londra (quattro: 2015, 2016, 2018, 2019), Berlino (2015, 2017, 2018), Rotterdam e Chicago. Undici volte sotto 2h05'00" in carriera....Auguri, Eliud!
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 362
Qualcuno fa notare che, con record personali come 30'13"17 sui 10000 m e 14'42"64 sui 5000 , ci si pote va aspettare qualcosa di più, ma Molly Huddle, domenica 1 novembre, ne veniva da un periodo di infortuni, accentuato dal rallentamento nel training a causa della Pandemia. Comunque, la forte runner 36enne , oltre a stabilire la migliore prestazione americana dell'ora in pista con 17.930 metri, ha anche realizzato, di passaggio, i record su 15 km su pista (50'07"82), e dieci miglia (53'502). E scusate se è poco, con l'aggravante di pioggia durante tutta la gara .....
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 361
Oggi, lunedì 2 novembre 2020, Said Aouita compie 61 anni. Se volge lo sguardo indietro, può essere contento nell'avere interpretato alla perfezione il ruolo dell'innovatore del mezzofondo. Qualche dato statistico? Campione olimpico dei 5000 m nel 1984, campione mondiale a Roma sulla stessa distanza nel 1987. Primo uomo a scendere sotto il limite cronometrico dei 13 minuti sui 5000 già nel lontano 1987, in una torrida sera di luglio al Golden Gala: 12'58"39. Imbattuto sui 5000 per dieci anni consecutivi; capace di stabilire record mondiali su 1500, miglio, 3000, due miglia e 5000. Capace di spaziare da 1'43"86 sugli 800 a 3'29"46 sui 1500 a 7'29"45 sui 3000 a 27'26"11 sui 10000 m. E' considerato uno dei più grandi nella storia del mezzofondo...
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 405
Nonostante il successo dell'americano Jim Welsley domenica 1 novembre negli ultimi, durissimi 34 chilometri con ascesa a quota 1500 metri, il polacco Bart Przedwojewski (Salomon) è riuscito a vincere la Golden Trail Championship, quattro tappe di trail nelle Isole Azzorre (Portogallo). Primo italiano (settimo) l'azzurro Francesco Puppi. Classifica finale-Uomini: 1° Bart Przedwojewski (Polonia) 9h10'10"; 2° Jim Welsey (Usa) 9h17'18"; 7° Francesco Puppi 9h44'07"; 15° Riccardo Borgialli 10h06'07"; 16° Willaim Boffelli 10h07'35"; 19° Luca Del Pero 10h18'39". Donne: 1° Maude Mathys (Svizzera) 10h47'41"; 34° Federica Zuccollo 14h40'07".
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 375
Certo, forse era lecito aspettarsi qualcosa di più dall'americana Molly Huddle (30'16" sui 10000 m), ma domenica 1 novemnbre pioveva e faceva molto freddo a Almherst nel Massachusetts, sulla costa atlantica. Così va apprezzato il nuovo record nazionale dell'ora di corsa: 17.930 metri, in pratica un'ora corsa in assoluta solitudine a 3'21" al chilometro di media...Lei ha festeggiato Halloween in prima corsia, sul tartan bagnato.
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 350
Nell'arcipelago delle Azzorre, sugli aspri rilievi vulcanici di un avamposto di terra conosciuto dai grandi navigatori, domenica 1 novembre si è conclusa la terza tappa del circuito Golden Trail Championship, organizzato dalla Salomon, manifestazione internazionale di trail e ultratrail. Oggi Francesco Puppi (Nike) è giunto quinto e attualmente si trova in settima posizione complessiva; seguono William Boffelli, 18° e Riccardo Borgialli, 16°. In campo femminile è 16° Maria Dimitra Theocaris (Salomon). Leader della classifica il polacco Bart Przedwojewsky e la svizzera Mathys Maude.
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 313
L'Ekiden, gara a staffetta su strada, è di grande tradizione in Giappone. E così è stato anche domenica 1 novembre sull'inconsueta distanza di 106,8 chilometri. Otto frazionisti universitari su distanze varie a Nagoya : alla fine ha prevalso l'Università di Komazawa in un tempo eccezionale: 5h11'08" dopo una lotta incredibile con la Tokai University (5h11'31"). Terza Meij University (5h12'24"). Da notare, sulle varie distanze, 27'04" sui 9,5 chilometri di Riyui Miura (record della frazione).
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 412
E' domenica 2 novembre 1986. L'anno prima, a Chicago, Gianni Poli aveva vinto in 2h09'57", nuovo record italiano in maratona, primo nella storia a scendere sotto il limite di 2h10'00". Ma proprio in quei giorni il fortissimo mezzofondista bresciano, allenato dal cardiologo Gabriele Rosa, intuì che la fama sarebbe potuta venire dalla Maratona di New York. Così, alla partenza dal ponte di Verrazzano, Gianni si mise nel gruppo di testa che comprendeva Orlando Pizzolato, il mitico Robert De Castella, campione mondiale in carica, detentore della migliore prestazione di tutti i tempi, il keniano Ibrahin Hussein, non ancora l'uomo delle affermazioni consecutive a Boston.Era De Castella a avere corso, in quell'anno , nel miglior tempo stagionale, 2h07'51" a Boston, una gara favolosa...."Eravamo rimasti De Castella e io (scrive Poli nel libro "Correre la vita"-ndr) Non potevo pensare di metter sotto l'australiano , il campione del mondo, ma le gambe giravano più rapide e leggere del ragionamento...". De Castella scivola indietro, Gianni aumenta il ritmo, ben oltre il trentesimo chilometro. E alla fine trionfa in 2h11'06" ! La sua vittoria finisce sugli schermi di Domenica In....
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 578
Si concludono oggi, 31 ottobre 2020, i Campionati europei master di cross (staffette), marcia su strada, nordic walking, mezza maratona e dieci chilometri. Magnifica cornice la cittadina affacciata sull'Atlantico di Funchal, nell'isola vulcanica di Madeira (Portogallo). Nelle prime due giornate da notare il primo posto M70 di Roberto Plaser nella dieci chilometri di marcia, e gli argenti M60 della staffetta composta da Gianfranco Belluomo, Giovanni Tracanelli, Stefano Binaconi, e di Anna Maria Famea nella categoria W50 della dieci chilometri di marcia. Ecco i migliori risultati. Campionati europei master su strada- Marcia 10 km- Uomini: 1° Steffen Borsch (Ger-M45) 51’29”; 2° David Durand-Pichard (Fra, M45) 52’02”; 3° Alex Andre Monteiro (Por-M45) 52’13”: 13° Gianni Siragusa (6° M50) 58’11”; 20° Franco Degli Esposti (4° M60) 1:01’11”; 23° Roberto Plaser (1° M70) 1:03’23”. Nazioni- M50: 2° Italia. 10 km strada: 1° Sergio Salinero Miguel (Spa- M35) 30’49”; 2° Conrad Franks (Gbr-M35) 31’52”; 3° Javier Diaz Carretero (Spa-M40) 32’14”; 44° Gianfranco Belluomo (4° M60) 38’08”; 66° Stefano Bianconi (10° M60) 41’10”; 81° Roberto Moretti (12° M55) 44’12”; 89° Carlo Ciaccia (13° M55) 48’04”. Staffetta campestre 3x2 km: 1° Portogallo M50 (Ferreira-Prasas-Figueredo); 2° Portogallo M35; 3° Portogallo M40; 13° Italia (2° M60, Giovanni Tracanelli-Gianfranco Belluomo-Stefano Bianconi). Donne- Marcia 10 km: 1° Felicidade Rosa (Por-W40) 56’36”; 2° Andreia Freitas (Por-W35) 57’28”; 3° Sonia Quelhas (Por-W40) 57’37”; 9° Anna Maria Famea (2° W50) 1:07’23”. 10 km strada: 1° Miriam Pauret (Ger-W35) 37’30”; 2° Sandra Conceicao (Por-W40) 40’04”; 3° Maria Josè Puejo (Spa-W50) 40’34”; 25° Marilda Tedesco (6° W50) 47’01”. Staffetta campestre 3x2 km: 1° Romania W35 (Sladaru-Albu-Alexandru); 2° Portogallo W40; 3° Gran Bretagna W35.
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 352
Intensa l'attività americana di cross negli Usa. E si segnala qualche nome nuovo in progress come Mario Garcia Romo, che venerdì 30 ottobre ha vinto il Cross di Baton Rouge, città della Louisiana, dopo essersi segnalato su pisyta. Ecco i principlai risulttai.
Lawrence (Kansas, Usa)- Big 12 Cross Country-Uomini (8 km): 1° Wesley Kiptoo (Ken) 22’43”; 2° Isai Rodriguez 22’49”; 3° Festus Langat (Ken) 22’53”. Donne ( 6 km): 1° Caili Logue 20’00”; 2° Taylor Roe 20’07”; 3° Gabby Hentemann 20’42”.
Cary (Usa, Nord Carolina)-Campionati di cross federali- Uomini 8 km: 1° Yared Nuguse 23’03”; 2° Ian Shanklin 23’08”; 3° Dylan Jacobs 23’12”. Donne ( 6km): 1° Dominique Clairmont 19’55”; 2° Amanda Vestri 20’06”; 3° Hannah Steelman 20’17”.
Baton Rouge (Usa, Louisiana)-Campionati di cross federali- Uomini (8 km): 1° Mario Garcia Romo 23’32”; 2° Cole Bullock 23’34”; 3° Waleed Suliman 23’34”. Donne ( 6 km): 1° Mercy Chelangat (Ken) 19’46”; 2° Jenna Gearing 19’58”; 3° Sarah Chapman 19’58”.
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 376
Il Rupp che meno ti aspetti....L'americano Galen Rupp ha vinto la mezza maratona di Eugene (Oregon) in 1h00'22", secondo risultato in carriera, davanti al giapponese, che trascorre molti periodi di allenamento in Usa, Suguru Osako, 1h01'15". Un grande risultato (secondo, cronometricamente in carriera), venuto oltre tutto in un periodo controverso e di tensione generale. La località della gara è stata tenuta nascosta fino all'ultimo per scongiurare assembramenti.
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 348
Il compito sembrava facile. “Senti….ci vuole una bella intervista con Marco (nascondiamo il cognome-ndr)…ha fatto dei bei risultati. Su, con un po' di colore…ma mi raccomando: entro le 20 di oggi. La mettiamo domani”. Il caporedattore sportivo de “Il Lavoro” sembrava stranamente deciso a riservare un po' più di spazio al podismo. Non solo: Marco era anche un compagno di allenamenti oltre che ottimo mezzofondista. Con una telefonata in casa alle 15 l’intervista si poteva avviare a un esito positivo, tranquillo. “Buongiorno, sono Danilo”, dall’altro capo rispose l’inconfondibile voce della madre: “Marco, finiscila!”. Rimasi stupito. Cosa voleva dire? Forse non aveva capito bene…ripartii alla carica: “Signora, sono Danilo, mi hanno incaricato di fare un’intervista estesa che riguarda Marco…non è contenta?: “Su, Marco ! Non continuare, non esagerare…”. Ero sempre più perplesso, cosa poteva succedere mai quel giorno?. “Ma signora, le ripeto, sono Danilo, l’amico di Marco…non mi riconosce?. “E dài , Marco, ti ho detto che non è giornata…”. Repressi a stento un’incazzatura feroce, buttai giù la cornetta (si, proprio così, non esistevano smartphone) sperimentando tutti i sentimenti. Dall’incazzatura all’incredulità sino a una specie di atarassia, forse catalessi. Dopo circa due ore, ecco una telefonata e un’altra voce nota, il tono leggermente ansiogeno: “Allora, l’articolo? Qui stiamo aspettando, non è che possiamo bloccare tutto fino a’sta c…. di intervista! Ci sono dei problemi?”. “No”, esclamai. “E allora datti una mossa!”. Erano le 19. Ricomposi il numero fatidico: “Buongiorno sono Danilo..”. “Ciao! Sono Marco! Qual buon vento?”. Tirai un sospiro di sollievo. “Meno male! Sai, è successa una cosa strana…Tua madre continuava a dirmi “E finiscila Marco!”, “ E non scherzare!”. Ma cosa poteva esserle successo?”. Sentii una risata incontenibile, poi ecco il mistero risolto: “Devi sapere che io imito benissimo tutte le voci dei i podisti che frequentano Villa Gentile, compreso te!”.
""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 509
Indubbiamente la norvegese Gretw Waitz ha legato il nome a diverse edizioni della New York Marathon, della quale si sente terribilmente la mancanza proprio in questi giorni. La mezzofondista nordica, antesignana del boom dei fratelli Ingegbritsen, di Warhlom e altri, ha collezionato il maggior numero di vittorie (otto!) nella storia della kermesse americana nata nel 1970. Grete, che è mancata nel 2011, è stata una pioniera della specialità e dello sport femminile , riuscendo, tra le altre imprese, a vincere il titolo mondiale di Helsinki'83 e a firmare la migliore prestazione all time nel 1980. Riuscì anche a correre i 3000 m in 8'31"75 e i 5000 in 15'08"80. Ecco tutte le edizioni vinte a New York
22 ottobre 1978 2h32'29"
21 ottobre 1979 2h27'32"
26 ottobre 1980 2h25'41"
24 ottobre 1982 2h27'14"
23 ottobre 1983 2h27'00"
28 ottobre 1984 2h29'30"
27 ottobre 1985 2h28'34"
2 novembre 1986 2h24'54"
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 365
Domenica 28 ottobre 1984. A New York arriva l'estate indiana. 26 gradi addirittura, umidità alle stelle per la maratona più famosa del Mondo. I favori del pronostico vanno al neozelandese Rod Dixon, che l'anno prima aveva trionfato in una gara svoltasi sotto un nubifragio, con un finale al cardiopalmo, all'inglese Murphy, mentre sono assenti Lopes, il campione olimpico, Robert De Castella. Al via c'è anche il due volte campione italiano Giuseppe Gerbi, e il dominatore dell'estate podistica italiana, Orlando Pizzolato. Nessuno si accorge di lui, finchè, attorno al 22° chilometro, con l'inconfondibile maglia del Cus Champion Ferrara, è proprio il mezzofondista veneto in testa! "Pizzowhat?", dice un cronista americano non proprio informato...E tutti continuano a interrogarsi sul ritiro di Dixon, sul gruppo degli inseguitoti dell'italiano, più che informare correttamente. L'anno prima Orlando era stato 28° in un ordine d'arrivo qualificatissimo. L'anno prima aveva imparato a conoscere il percorso. Tutto questo gli servirà in sette (numero profetico) soste per scongiurare anche una crisi gastrica, mentre il caldo falcidia le velleità degli inseguitori. Nonostante tutto questo, Orlando riesce a conservare un vantaggio di 43 secondi e a vincere in 2h14'53", primo maratoneta italiano e europeo a aggiudicarsi la kermesse della Grande Mela!
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 370
Palestre- Gli impianti di atletica indoor , siano essi rettilinei coperti o più articolati palazzi dello sport, non sono in alcun mondo assimilabili alle palestre, e quindi come tali non sono sottoposti alle chiusure previste dal recente Dpcm.
Accesso agli impianti di atletica leggera. L’accesso sarà consentito previa misurazione della temperatura corporea e rilascio dell’autocertificazione che ora ha validità di dieci giorni
http://www.fidal.it/upload/files/2020/Allegato%201%20Bis%20Autodichiarazione%20agg.27ottobre.pdf
Modalità di svolgimento degli allenamenti individuali indoor. La Fidal , oltre a raccomandare di programmare le attività di allenamento per fasce orarie, limitando l’accesso allo spogliatoio e vietando l’utilizzo delle docce, ritiene di dovere applicare i parametri superficie/atleta/tipologia di attività. In base ai parametri c’è la seguente classificazione:
ATTIVITA’ DI ELEVATO DINAMISMO. (50 mq/atleta, tecnico escluso).Con questo parametro in un impianto indoor a anello di circa 3.500 mq, si potranno allenare solo 70 atleti.In un impianto rettilineo indoor di 589 mq( 80 mx7.37 m) potranno allenarsi contemporaneamente 12 atleti che potranno essere raddoppiati laddove le attività di recupero possano essere effettuate all’esterno del rettilineo stesso.
ATTIVITA’ DI ALLENAMENTO DI MODERATO IMPEGNO METABOLICO IN POSTAZIONE FISSA O CIRCUITO. Per queste attività la Fidal raccomanda un parametro superficie/atleta pari a 16 mq. Il rettilineo di 589 mq per questa tipologia di allenamento consentirebbe la contemporanea presenza di 37 atleti.
ATTIVITA’ DI ALLENAMENTO A ELEVATO IMPEGNO METABOLICO IN POSTAZIONE FISSA O IN CIRCUITO. Per queste attività la Fidal raccomanda un parametro superficie/atleta pari a 20 mq. In questo caso il rettilineo di 589 mq consentirebbe la presenza contemporanea di 29 atleti.
MODALITA ‘ DI SVOLGIMENTO DEGLI ALLENAMENTI INDIVIDUALI OUTDOOR. E’ responsabilità di ogni gestore/proprietario di impianto accertarsi che a ogni atleta e tecnico siano garantite le ideali condizioni di allenamento, nel rispetto del distanziamento.La mascherina deve essere indossata da quanti altri non atleti e atleti non in allenamento presenti all’interno di ogni impianto sportivo.
L’organizzazione delle organizzazioni indoor al momento non è programmabile e si resta in attesa del prossimo Dpcm.
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 353
Domenica 27 ottobre 1985. Orlando Pizzolato non è un Carneade, ma parte da numero uno dal ponte di Verrazano per la maratona più famosa al mondo. E la gara prende subito una fisionomia ben precisa: in testa Ahmed Salah di Gibuti, vincitire in Coppa del Mondo a Hiroshina, tutti gli altri a inseguire. Il ritmo del mezzofondista africano è folle, a un certo punto accumula due minuti di vantaggio, poi a poco a poco Orlando emerge dal gruppo degli inseguitori. "Pizzowhat", come lo chiamarono speaker poco informati un anno prima, bracca Salah. E il miracolo italiano avviene all'ingresso del Central Park, laddove la folla acclama e incita i concorrenti nello sforzo conclusivo. Ancora una volta Salah è l'eterno secondo, un ruolo scomodo al quale si dovrà abituare come in occasione, tre anni dopo, del mondiale di Dinsamo. Pizzolato lo sotpassa all'entrata del Central Oark per andare a vincere in 2h11'34", acclamato dal pubblico. Ahmed Salah è secondo in 2h12'29".
- Dettagli
-
Categoria: Non categorizzato
-
Visite: 352
Domenica 25 ottobre, nella "sua" patria di origine (il Giappone) , si è svolta una gara di Ekiden a staffetta universitaria sulla distanza di 38,1 chilometri, qualche chilometro in meno rispetto alla formula classica della Maratona. Il tutto nella città di Sendai. Il primo posto è andato all'Università di Meijo per la terza volta consecutiva in 2h02'57". In grande evidenza Rika Kaseda con 29'14" su 9,2 chilometri, record della manifestazione. In Giappone le Ekiden sono famose quanto le Maratone.