Eyob Faniel terzo a New York
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Vento , freddo, la fatica ardua della salita da Sciarborasca fino alla vetta del Monte Rama. Un vertical che, domenica 7 novembre, ha visto protagonista il giovane scalatore Gabriele Gaggero (Delta Spedizioni), capace di vincere in 40'262 davanti al piemontese Lorenzo Rostagno, 40'432, e a Giovanni Maiello (Berg Team), 42’01”. Dietro di loro Corrado Ramorino (Città di Genova, 43’57”), e Lorenzo Orlando (Sisport), 45’01”. In campo femminile affermazione di Francesca Ferraro (Emozioni), 56’47”.
http://www.aurelibruno.it/vmr/VERTICAL_MONTE_RAMA_31_10_2021_COMPLETA.htm
Novembre, iniziano i cross validi per la selezione italiana agli Europei di Dublino. Domenica 7 novembre Aurora Bado, imperiese della bresciana Free Zone, è stata terza fra le juniores in 14'20" nel Cross della Valsugana in Trentino, prima prova indicativa per la rappresentativa azzurra. Dopo una gara molto combattuta si è imposta la friulana Ilaria Bruno (Atletica Brugnera) in 13'59" davanti alla vercellese Arianna Reniero, 14'17". Aurora è stata terza dopo essersi battuta con la consueta grinta.
Grandi prestazioni, sabato 6 novembre, a Lille (Francia) dove la giovane etiope Dawit Seyaum ha vinto la cinque chilometri internazionale in 14'41", migliore tempo in corse miste. Dawit, specailista dei 1500, ha preceduto in volata la keniana Norah Jeruto, 14'43", e l'altra etiope Meskeret Mamo, 14'55". Un ordine d'arrivo davvero notevole. E si è fatto sul serio anche fra gli uomini, con l'etiopeBerihu Aregawi che si è imposto in 12'52" mancando per un solo secondo la migliore prestazione all time di Joshua Cheptegei (12'51"). Lontano secondo Hosea KIplangat in 13'25".
Allettante anticipo della New York Marathon, sabato 6 novembre le strade della metropoli hanno ospitato i Campionati nazionali americani di 5 km su strada. Avvincente la prova uomini, con dieci concorrenti raggruppati in un fazzoletto poco prima del mitico arrivo in Central Park: la spuntava il miler Drew Hunter, capace di precedere in volata con 13'53" il campione olimpico dei 1500 di Rio Matt Centrowitz, 13'54" e Sydney Gidabuday, accreditati dello stesso tempo. Diversa la gara femminile, dove l'ex eritrea Wini Kelati ha vinto in 15'18", record della manifestazione. dietro di lei hanno accusato pesanti distacchi Grace Barnett e Erika Ketaw, classificate nell'ordine con 15'45".
Non è certo la maratona più veloce, ma, per l'ambiente caratteristico attraversato, che sembra l'antitesi dello sport, con la celebre skyline di grattacieli, è la più famosa, quella che diede il via, nel lontano 1970, alla mania della maratona e del jogging. Domani, domenica 7 novembre si disputa la New York Marathon con il tradizionale arrivo al Central Park. Tecnicamente il motivo più interessante è la presenza dell'etiope Kenenisa Bekele, che certamente vorrà vincere dopo la delusione di Berlino. Il record della corsa è detenuto dal keniano Geoffrrey Mutai, che il sei novembre 2011 trionfò con 2h05'06". Seguono l'etiope Llilesa Desisa, 2h05'59", e il connazionale Shura Kitata, 2h06'01", prestazioni realizzate il 4 novembre 2018. La migliore prestazione italiana è stata realizzata da Stefano Baldini il 3 novembre 2002: quinto posto in 2h09'12". Si tratta anche della 29° prestazione di tutti i tempi nella storia newiorchese. Molta Italia nell'albo d'oro: ricordiamo i successi di Orlando Pizzolato (1984-85), Gianni Poli (1986), Giacomo Leone (1996), e Franca Fiacconi (1998).
Sabato 30 ottobre è stato il grande giorno , sportivamente parlando, di Cristina Trestin, genovese della Zena Runners, classe 1968, che ha vinto la Cento chilometri delle Alpi da Torino a Pont St.Martin (Val d'Aosta) in 9h52'21". "Ho ancora l'adrenalina addosso-dice Cristina- e le sensazioni della gara. Generalmente corro e gareggio senza guardare troppo il cronometro, e ancora non mi rendo conto del primo posto". Una prova che indubbiamente incute timori per la lunghezza, ma resa complicata solo per qualche incidente di percorso. Sentiamo: " A un certo punto ho sbagliato strada, ed è stata proprio la seconda classificata a chiamarmi e a farmi riprendere la retta via. Tutto è filato liscio, nei momenti in cui affiorava la stanchezza camminavo, posso dire che sono stati durissimi gli ultimi cinque chilometri, ma mi sono detta che ormai il traguardo sarebbe stato vicino". Le chiediamo se avesse avuto la consapevolezza di essere in testa: "Si. C'erano dei ciclisti che mi tenevano informata. Il mio compagno andava e veniva con il camper lungo il percorso e seguiva l'andamento della competizione.Devo ringraziare quei concorrenti che hanno deciso di correre con me e scambiavano anche qualche parola". Già, perchè si parla durante le ultramaratone e si pensa. E a che cosa si pensa?:"Personalmente cerco di non farmi ossessionare troppo dal conteggio di minuti e chilometri. Di solito ho in mente qualche canzone. Una sorta di pilota automatico che aiuta molto". Per arrivare al grande risultato uno si immagina centinaia di chilometri. Non è proprio così nel caso della Trestin:"Corro tutti i giorni ma non più di 12-15 chilometri. Uso le gare come allenamento. Ad esempio, qualche settimana prima ero arrivata seconda alla Sei ore di Verona, poi avevo concluso la mezza Maratona di Loano in 1h35'. Ho iniziato a allenarmi intensamente solo nel 2012, ma da ragazzina, come allenamento complementare del judo, ero capace di correre anche due ore. Ritengo di avere l'ultramaratona nel Dna". Laureata in legge , trova nella carica di adrenalina della corsa la marcia in più per il lavoro in uno studio peritale:" Non potrei fare a meno di correre. Magari finisco la giornata lavorativa stanca psicologicamente, ma i chilometri percorsi in allenamento mi ricaricano. E' una specie di magìa quotidiana". Da qualche anno è entrata nella Zena Runners di Stefano Vernocchi:" Sono molto affettuosi. In questi giorni tutti mi chiamano. E' un bell'ambiente, davvero ideale, dove regna soprattutto l'amicizia". Nei programmi della runner orange una cinquanta chilometri fra due settimane. Cristina non si ferma certo....
Come da tradizione, la Spagna è una delle prime nazioni europee a aprire le danze nel mondo fangoso e freddo dei cross. Domenica si è disputato il tradizionale cross castigliano di Soria, a più di 1000 metri di quota nell'antica Numancia. Ed è subito Africa nella località di allenamento di campioni mondiali come Fermin Cacho e Abel Anton...La gara di dieci chilonetri ha visto il successo del burundiano Rodriguez Kwizera, primo nel ragguardevole crono di 28'572 davanti agli'ugandesi Thomas Ayeko, 29'04, e Joel Ayeko, 29'12". Primo europeo lo spagnolo Nassim Hassaous, quarto in 29'57". Fra le donne vittoiria della keniana Lucy Muli in 27'22" (8 km), che riusciva a precedere l'etiope LIkina Ayel, 27'29" e la burundiana Francine Niyomukunzi, 28'11". Quarta la portoghese Mariana Machado, 28'30". Un nome nuovo? Speriamo.