Al di là del nome da sagna paesana, il Trail delle focaccette di Megli, alture di Recco, ha da sempre radunato al via, sui sentieri panoramici del Golfo Paradiso, buoni specialisti della corsa in montagna come, negli anni passati, Roberto Porro e Elena Riva. Sabato 15 aprile è stato Davide Bargellini a sorprendere quotati trailer vincendo in 59'50" davanti al recchese Matteo Pozzo, 1h01'00", e a Stefano Avanzino , 1h01'30". Seguivano nell'ordine Andrea Masera, 1h07'00", quindi Giovanni Giraudi, 1h07'51", Federico Balzano (Delta), 1h08'32", Simone Damonte (Area), 1h09'20", e Michele Ferrero (Orecchiella), 1h09'51". In campo femminile vince (e non è la prima volta) la scalatrice Luana Righetti (Orecchiella) in 1h01'502 davanti a Annalisa Fagnoni (Frecce Bianche), 1h16'36", e Caterina Carrà, 1h34'50".
In campo femminile è la giovane keniana Dorine Jerop a vincere la Mezza di Genova in 1h12'12". E' una piuma, un peso leggero, la mezzofondista africana, e già al passaggio sulla Sopraelevata è in fondo al gruppo dei primi uomini. Nessun problema per il suo primo posto. Seconda è la formidabile torinese Carla Primo, più volte ai vertici della top italiana F50:" Ho iniziato l'attività sportiva con il nuoto, poi ho iniziato a correre. Mi alleno attualmente tutti i giorni". Quarta e prima delle liguri Stefania Simonelli del Team 42195:"Gara durissima, attualmente preparo le ultramaratone e oggi non potevo fare meglio". Quinta Anna Bardelli, per la felicità del team organizzatore, la Podistica Peralto:"Ultimamente avevo qualche dolore di troppo, comunque oggi penso di avere corso bene". Anna ha difeso la posizione , chiudendo in 1h28'13".Settima un'altra F50 di grande valore come Maddalena Tixe del Rensen Team, 1h29'32".
Si chiama Peter Mutiri Wahome, ha 35 anni e domenica 16 aprile è il nuovo re della Mezza di Genova, che ancora una volta "spacca" sul percorso classico dal Porto Antico al centro cittadino, fino a Boccadasse, corso Italia, Sopraelevata e arrivo di nuovo nel waterfront cittadino.Peter va in fuga molto presto sul piede di 2'58" ogni mille, e già sulla Sopraelevata accumula un vantaggio consistente nei confronti degli inseguitori, tutti africani. Il vento d'Africa a favore in una giornata di per sè già ventosa, con Eolo che sbatte in faccia ai concorrenti (seimila spalmati su tutte le diverse gare, con la grande novità di mille alla Family Run). Tagliato il traguardo, eccolo scambiare qualche impressione con felicità contenuta:"Per la prima volta esco dal Kenya e vinco la mia prima mezza maratona. Bel percorso, a parte il vento contrario". Vicino è il manager Marco Rampi, che segue i ragazzi keniani e etiopi in occasione delle trasferte europee per conto dell'austriaca Run2gether:" Efficienza asburgica e estro keniano- proprio così- dice Marco- cercando di motivare i runner e di farli gareggiare in condizioni ottimali, anche se il percorso non è facile e penso che qui non si riuscirà mai a correre sotto l'ora": Neanche un Kipchoge?:"Penso proprio di no". Al secondo posto l'etiope Eticha Hailu Humnesa in 1h05'52".
“Cuore a mille”. Non è solo il nome di una corsa, è la forte emozione che accompagna i runner che prenderanno parte, domenica 7 maggio a Urbe, alla gara che porta i concorrenti sui magnifici sentieri del Faiallo. Alture immerse nel verde dell’entroterra di Arenzano, interno di Voltri, quasi sul crinale della Valle Stura. “Si tratta di un anello proprio a forma di cuore- spiega Cesare Siri, organizzatore e al tempo stesso podista, che così spiega i contenuti della manifestazione dal gazebo della Mezza delle due perle nel Porto Antico- e al tempo stesso il nome sta a indicare le pulsazioni che crescono un po' per il dislivello, un po' per le emozioni garantite dal paesaggio. Si tratta dei sentieri dell’Alta Via”. Diciassette chilometri oltretutto molto allenanti:”Io dico che, chi prende parte alla Mezza di Genova domenica 16 aprile, ha le carte in regola per ben figurare nella Cuore a mille, che tra l’altro prevede più di 400 metri di dislivello. L’allenamento di base per la mezza maratona, fra l’altro, può essere valorizzato dal percorso fantastico con viste da una parte sul mare, e dall’altra sulle lontane cime alpine che spiccano dal lontano orizzonte della Pianura Padana”. Spettacolo nello spettacolo, quindi. Una gara ben frequentata, quindi, visto che nell’albo d’oro spiccano i nomi di Mohamed Rity e Emma Quaglia. Bastano i nomi, quindi.”Non mi dimentico certo dei partecipanti- conclude Siri- visto che premieremo il 50% di loro con premi significativi”. Scenari magnifici, panorami meravigliosi. Come non partecipare?